Torna Zeman e il Pescara vince

IMG_5548Con un secco 5-0 il Pescara, ultimo in classifica ha conquistato  la sua prima vittoria sul campo in questo canpionato. Certo che il Genoa dopo le  cessioni di giocatori importanti come Ocampos, Rincon e Pavoletti , tutti nel mercato di Gennaio, non è proprio una squadra in salute, anzi, è ormai una squadra abulica che ha perso smalto e forse anche voglia di combattere. Il bravo Ivan  Juric come da copione è stato immediatamente esonerato, a favore dell’inossidabile Mandorlini.

Gli estimatori del Boemo hanno gioito di rivedere il loro mito ottenere un risultato altisonante, rivedere il famoso 4-3-3 con il movimento dell’esterno e il terzino che entra, che se fatto bene è una jattura per la difesa avversaria, ma se si sbaglia è un disastro perchè ti esponi a devastanti contropiedi,  ma soprattutto ha riacceso un po di interesse su un campionato, che sembra esser deciso sia al vertice che in coda.

Zeman è il personaggio, che lo spettacolo del pallone ha ancora bisogno. Certo la sua carriera è stata di alti e bassi, ma non tanto diversa però da quella di tanti allenatori, solo che questi non fanno notizia, fa parte del rituale del calcio, mentre quello di Zeman è sempre un “caso” .

Zeman nonostante le sue sconfitte, i suoi esoneri a metà campionato, l’ultimo  quello della Roma che gli deve essere costato moltissimo,  è riuscito comunque a rimanere in piedi, ricevendo richieste, permettendosi anche di rifiutarle. Altri sono spariti.

Forse il suo punto debole sono proprio i suoi successi, insperati e incredibili, che ne hanno dato l’immagine dell’allenatore che con una squadra mediocre possa vincere qualcosa o salvarsi.  Cosa assolutamente non vera, perchè il Foggia dei “miracoli” e lo stesso Pescara non avevano certo delle rose cosi scarse. Zeman ha pagato anche per colpe di altri, spesso accettando di allenare squadre con rose disastrose, ma che dai presidenti venivano considerate degne di alti traguardi, mentre invece al massimo potevano sperare di salvarsi.

Tutti lo giudicano come un allenatore che cura solo gli schemi di attacco, le sue squadre ne fanno a valanga, disinteressandosi alla difesa. Forse non è proprio cosi. Il credo di Zeman è l’applicazione dello schema, il movimento del gruppo, non la giocata del singolo.

Questo atteggiamento è confermato dai suoi score, calcolati ormai da siti specializzati,  che lo vedono con una media di 1,38  punti a partita, ma la cosa più interessante è che la percentuale di successi da allenatore è di 37,6 % Vittorie, 25,0 % Pari, 37,4 % Sconfitte (fonte Transfermarkt). Più chiaro di così.

I detrattori diranno che è il solito fuoco di paglia zemaniano, che quando vince lo fa con tanti gol, ma lo stesso succede anche quando perde.  Per chi non lo ama ovviamente i giocatori del Pescara andavano contro il loro allenatore Massimo Oddo, e lo hanno dimostrato quando è arrivato Zeman.

Sono le solite discussioni da bar. Sicuramente,  lo ha ammesso lo stesso Zeman,  un allenatore non può cambiare il tre giorni una squadra, ma può trovare nuove motivazioni, una su tutte, quella di non essere la peggiore squadra d’Europa. E il carisma del Boemo si è fatto sentire, e anche se il Pescara avesse perso, la gara avrebbe avuto comunque un approccio diverso.

E ora?. Si riaccendono le luci su un campionato che, almeno non succeda un cataclisma, sembra già deciso in vetta e in coda. O forse no, almeno in coda chissà se il Pescara riuscirà a recuperare lo svantaggio, e perchè no, a salvarsi?

Un sogno per i tifosi del Pescara che lo stesso Zeman con il suo modo sornione, con la sua sottile ironia, sembra voler escludere, riportando tutti con i piedi per terra.

La storia dello sport è piena di grandi imprese, giudicate impossibili, eppure si sono realizzate. Quindi nulla è da escludere, secondo l’antico adagio del calcio “solo la matematica ci potrà condannare”.

Forza Zeman, fai un’altra delle tue imprese

Gianfranco Marullo

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