Monument Valley: finalmente camminiamo nelle architetture di Escher

mv1418584232_4Mentre Mr Underwood Presidente degli Stati Uniti, ovvero Kevin Spacey nella serie televisiva House of cards è assillato dai problemi della politica, mostra ai suoi collaboratori un gioco sul computer, dal nome Monument Valley. Sembra una semplice operazione pubblicitaria, fine a se stessa, ma andando a curiosare si scopre la bellezza di questo videogioco.

Monument Valley è un puzzle game, per iOS sviluppato da Ustwo. Ha ottenuto infatti grandi numeri, e altrettanto importanti riconoscimenti, primo fra tutti l’Apple Game of The Year 2014, ma anche l’Apple Design Award 2014 e il 9° posto nella classifica dei 15 migliori videogiochi del 2014 stilata dal TIME.

Di fronte alle spese, per oltre 1 milione di dollari, Ustwo ha registrato entrate per circa 5,8 milioni di dollari, e a questa cifra corrispondono 2,4 milioni di acquisti per il gioco, provenienti per l’81,7 percento ovvero 1,7 milioni di download, da iOS (in particolare da iPad) e per il 17,2 da Google Play ed Amazon App-Shop

Monument Valley è il viaggio della principessa Ida, un piccolo personaggio bianco con un cappellino a punta, attraverso architetture che sfidano ogni legge della fisica ma soprattutto quella della logica.

A fare da ambientazione alle avventure della piccola principessa Ida ci sono le illusioni ottiche, quelle famose di Escher. Prospettive impossibili, scale che si rincorrono e non portano da nessuna parte, corridoi che portano ad un piano superiore pur essendo completamente piatti: questi sono i tratti salienti dei capolavori di M. C. Escher, e Monument Valley ha fatto proprie queste caratteristiche reinventandole con uno stile del tutto personale.

Il gioco è su dieci livelli da superare per completare il gioco: ciascuno è rappresentato da palazzo o un castello, qualcosa che è compreso tra passaggi, scale, movimenti di ponti e corridoi.

Per farsi strada attraverso questi veri e propri labirinti architettonici, sarà necessario spostare, con un tocco del dito sullo schermo, alcuni “pezzi” dell’ambientazione: e così una scala diventa un ponte, una manovella sposta un corridoio e un pulsante fa emergere un passaggio dal terreno.

Ma Monument Valley non è solo una questione banalmente logistica: bisogna tenere a mente che, nel mondo di Ida, la prospettiva non esiste. Si tratta di capire dunque che nulla si muove secondo una logica reale, ma che tutto segue quella che Escher poteva solo immaginare nel disegnare le sue illusioni ottiche

La complessità dei livelli aumenta progressivamente: se per cavarsela con il primo basterà ruotare un paio di manopole, la crescente introduzione di elementi come i Corvi, popolo nemico di Ida con cui non deve assolutamente scontrarsi, riuscirà a complicare un pò il gioco.

Non esiste una guida, la soluzione sembra semplice, ma non lo è. Bisogna farci la mano e soprattutto inventare soluzioni che sembrano assurde ma portano alla soluzione.

La bellezza a parte i disegni e la musica sta tutta qui. Bisogna inventare dando estro alla fantasia.
Per ora il gioco prima disponibile solo su iOS, ora lo è anche su Android. Il costo per scaricarlo è di 3,59 euro, ma vale le pena.

Intriga soprattutto di pensare come Escher. Che non è poco.

di Gianfranco Marullo

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