Chi ha Paura del buio?

buio

Il buio esiste dalla “notte dei tempi”. Se lo qualificassimo come un effetto  ad un “chiaro” evento fisico, l’assenza della luce, finiremmo qui di discuterne.Ma potremmo anche fantasiosamente pensare che laddove finisca il raggio luminoso abbia inizio il “raggio buio” e che non ci sia differenza tra luce ed il suo “prolungamento” oscuro, se non per i nostri sensi, che ne avvertono la presenza come “luce nera”, oscura, come una “non-luce” o come l'”anti-luce”. Se la luce è misurabile, il buio lo è? Forse con l’aiuto di strumenti di fisica quantistica basterebbe mettere un segno “-” lì o uno “0” là per creare un modello matematico che lo rappresenti. L’oscurità rievoca in noi un timore ancestrale, un retaggio dei nostri primitivi antenati per la loro paura “nel” buio, divenuta oggi “del” buio. Custode dell’innaturale materializzazione di incubi  fanciulleschi generati dall’unica convinzione che tutto sia possibile e verosimilmente vivo, come nelle favole, il buio, naturalmente, e semplicemente, è! Riflettiamo dunque solo su queste idee e  lasciamoci trasportare dal genio della science fiction Isacc Asimov e dalla elegante fluidità di comunicazione di  Robert Silverberg e godiamone il risultato in NOTTURNO. In un mondo alieno al nostro, in cui il buio non esiste perché circondato da sei Soli, si avvera l’antica e tremenda profezia dell’eclissi. In un mondo dove non è concepibile l’assenza totale di luce, si ritorna ad essere quei primitivi timorosi delle tenebre, quei bambini per cui nel buio chi regna sovrana è la paura.

“Se le stelle apparissero una sola notte ogni mille anni, come gli uomini potrebbero credere e adorare, e serbare per molte generazioni la rimembranza della città di Dio?” (Ralph Waldo Emerson)  

Giuseppe Chianese  

Foto: http://visioni.ilcannocchiale.it/

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