Stoccolma, stazione centrale, fonte di energia rinnovabile “umana”

images“Ancora non sappiamo chi colpì per primo, se noi o loro, sappiamo però che fummo noi ad oscurare il cielo.
A quell’ epoca loro dipendevano dall’ energia solare e si pensò che senza quella non sarebbero riusciti a sopravvivere.
Nel corso della storia il genere umano è dipeso dalle macchine per sopravvivere ma al destino, si sà, non manca l’ironia…
Un corpo umano genera elettricità e milioni di calorie…sfruttando gli esseri umani , le macchine si assicurarono a tempo indefinito tutta l’energia di cui avevano bisogno…”
Era il 1999 ed era Matrix. Nello specifico il discorso di Morpheus a Neo su cosa sia la realtà.
Tranquilli, non siamo ancora a questo livello e le macchine sono molto lontane dal volerci sostituire (una ha persino dichiarato : “ho il 30% di probabilità di prendere il posto di un disoccupato, chi me lo fa fare?”).
Però, appena ho sentito la notizia che in Svezia, alla stazione centrale di Stoccolma, stanno usando “gli umani per generare energia” beh, la mia mente è inevitabilmente finita in  Matrix.
Il processo è meno cruento di quello del film, si basa infatti su un’idea piuttosto semplice: ogni essere umano genera circa 100 Watt a riposo, ogni giorno alla stazione di Stoccolma passano circa 250.000 persone che tutte assieme scaldano l’aria, ma, e qui sta l’intuizione, invece di buttarla dalla finestra (letteralmente), la si fa passare da scambiatori, si estrae l’energia termica e la si utilizza per riscaldare alcune cisterne d’acqua che riforniscono l’ edificio comunale di 7 piani posto nella stessa piazza, con un risparmio sulla bolletta del 25%.
Il principio della “pompa di calore” era già ampiamente utilizzato nella climatizzazione ottimale degli edifici : un lato dell’edificio è sottoposto a maggiore irraggiamento solare? la stanza dei server genera tantissimo calore? Bene, spostiamo questo calore altrove e riduciamo il fabbisogno energetico dell’edificio. Prima di Stoccolma però, nessuno l’aveva applicato alle persone.
Quella svedese è già realtà, a Parigi invece devono ancora essere ultimati i lavori di un progetto analogo per la stazione della M11, Rambuteau, dove si prevede di poter ridurre il fabbisogno energetico di 13 case popolari site nelle vicinanze.
Al Politecnico di Milano c’è grande attenzione per questi due esempi di climatizzazione sostenibile e non è da escludere che in futuro si ristrutturerà qualche importante stazione italiana seguendo questi criteri.
di Luca Munaretto

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata

Per inserire il commento devi rispondere a questa domanda: *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.