Presepi di Roma, arte e tradizione da custodire

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Nella capitale esiste un’associazione che da decenni promuove l’amore per il presepe, offrendo sia corsi per insegnare tecniche costruttive di questa bella tradizione italiana, sia una serie di presepi nella loro storica sede di Via Madonna dei Monti nel centro di Roma.

L’arte del Presepio

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Ma occorre innanzi tutto fare una distinzione tra gli amanti di questa arte, come spiega questo sodalizio a chi si reca nel “Museo del Presepio”.

Esistono infatti i “presepiologi”, cioè quelli che studiano la storia del presepe nelle sue varie tipologie (palestinese, orientale, romano, napoletano, ecc.), i “presepisti” e cioè quelli che costruiscono presepi consapevoli di creare situazioni ed atmosfere sacre che rievocano la nascita del Salvatore e i “presepianti”, ovvero quelle persone che creano presepi artistici ed affascinanti solo per le emozioni dei visitatori per la propria bravura e manualità.

Presepi in Roma

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I presepi in Roma sono centinaia: quasi ogni chiesa ne ha uno. Il più famoso si trova a Piazza San Pietro. Ma, seppure enorme e costruito da architetti, a detta degli intenditori non è il più bello o il più artistico. Un famoso presepe è quello dei netturbini che si trova in una traversa di via dei Cavalleggeri 5, costruito da decenni e sempre più perfezionato ed ampliato dai loro promotori: dipendenti Ama ed ex dipendenti.

Da non perdere la Mostra Internazionale dei Presepi a piazza del Popolo, quello all’interno delle Basilica di Santa Maria Maggiore, dei Santi Cosma e Damiano,, di Santa Maria in Via, nella chiesa dei Santi Quirico e Giuditta nel Rione Monti, e nella Basilica dell’Ara Coeli, la chiesa di Piazza Vescovio (ove è stata ricreata anche la Passione e la Crocifissione di Gesù). Ognuno costruito con tecniche diverse ma tutti delle vere opere d’arte, costate centinaia di ore di lavoro di abili appassionati con tecniche sempre più sorprendenti.

Vi sono poi i due presepi presso la Basilica di Cristo Re in viale Mazzini, nel quartiere prati. Uno di questi è veramente magnifico ed enorme: si tratta di una sintesi tra lo stile napoletano e quello romano, avendo ricreato un paesaggio di quella che poteva essere la città di Roma con botteghe ed osterie, campi di ortaggi e fontane, acquedotti e mausolei, con mulini e fontanelle: una vera meraviglia di manualità e bravura scenica costruito per mesi prima del Natale in un laboratorio nel retro dell’alare maggiore.

Lo stile palestinese

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L’altro presepe all’interno di Cristo Re è invece in stile palestinese. Dove il visitatore si immerge letteralmente in quella atmosfera, entrando in una cripta ove tutto attorno a lui è presepe: la capanna di Gesù, un fiume, una cascata, fontanelle, personaggi in movimento, le luci a quattro fasi (giorno, tramonto notte, alba), effetti scenici come la cometa che si muove o l’apparizione di un angelo, o la nevicata o la pioggia (variano a seconda degli anni) o una musica celestiale che commuove chi vi entra.

L’aneddoto del “miracolo”

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L’ex parroco di questa chiesa, padre Angelo Arrighini, raccontava ai fedeli di questa chiesa un commovente aneddoto: un giorno un visitatore chiese del parroco e donò alla chiesa un milione di lire). Don Angelo stupito ne chiese il motivo e il generoso credente rispose che era entrato nel presepe per salutare Gesù prima di togliersi la vita. Ma rimase così affascinato dalla atmosfera mistica che si respirava dentro quella “grotta” da rinunciare al suo insano progetto.

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Insomma vi sono in città presepi per tutti i gusti: spesso l’ingresso è gratuito salvo la donazione di un’offerta. Quello che importa è godersi l’atmosfera natalizia anche ammirando questi capolavori, aperti durante l’orario delle funzioni liturgiche e comunque fino al 2 febbraio. In alcune chiese vi sono anche gare presepistiche dove varie famiglie vi partecipano per poi vedersi assegnare dei premi simbolici dai promotori. Tutto questo per mantenere viva questa bellissima tradizione.


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