Spesso la sosta per le partite delle nazionali lascia il segno soprattutto nelle squadre i cui tanti giocatori tornano o infortunati o affaticati da battaglie intense per la loro patria. E le sorprese sono sempre all’ordine del giorno. E’ accaduto in quasi tutti i campionati. In particolare balzano agli occhi il pareggio interno del Real Madrid contro il Levante, la sconfitta del Bayern Monaco contro l’Hoffenheim per 2 a 0 e il pareggio del Manchester United.
Nella rubrica di questa settimana abbiamo scelto di volgere il nostro sguardo sugli allenatori, sempre più protagonisti delle vicende calcistiche delle squadre che allenano.
TOP – Il “Mou” tedesco Nagelsmann e Guardiola
Per il top dell’ultimo week end calcistico abbiamo scelto due allenatori, uno giovane, l’altro sulla breccia da diversi anni e da molti considerato il migliore: Julian Nagelsmann, tecnico dell’Hoffenheim, e Pep Guardiola, allenatore del Manchester City.
Due allenatori simili ma anche diversi. Il tedesco lo scorso anno ha portato la sua squadra ai preliminari di Champions (poi persi) guadagnandosi la reputazione di nuovo Mourinho per la duttilità tattica della sua squadra e per la ferma determinazione dei suoi giocatori nel seguirlo. Tuttavia, il suo Hoffenheim non rinuncia mai a proporre il suo gioco ben organizzato su un preciso canovaccio: in questo ricorda molto anche Guardiola le cui squadre seguono uno spartito ben preciso.
E proprio lo spartito “guardiolano” ha consentito al Manchester City di liquidare un serio candidato al titolo della Premier League, il Liverpool di Klopp battuto per ben 5 gol a 0. L’analisi tattica della partita degli uomini di Guardiola è molto interessante. Contro il 4-3-3 del tecnico tedesco, il City è stato schierato con un modulo flessibile che di partenza era un 3-5-2 con i due esterni di centrocampo, Walker e Mendy, molto alti per costringere Salah e Maneh a lunghe rincorse in fase difensiva. Centrocampo muscolare ma che ha potuto contare sul fosforo e l’inventiva di De Bruyne che ha servito e sostenuto in modo impeccabile le due punte, Aguero e Gabriel Jesus.
Sono le due punte la più grande novità tattica del City targato Guardiola in questa stagione e dell’intelligenza dell’allenatore catalano. Avendo due talenti del genere “il Pep” sta plasmando la sua squadra in modo diverso giocando sempre con i due vicini per sfruttarne talento e fantasia soprattutto vicino alla porta. Mai nella sua storia Guardiola aveva giocato con due centravanti puri e anche in questo si vede la bravura del tecnico.
FLOP – De Boer, altro record negativo
Peggio di un anno fa. A distanza di quasi 12 mesi poco è cambiato per Frank de Boer, che anche in questa stagione non è riuscito a sfondare il tetto dei tre mesi di permanenza in panchina. Se non è record, poco ci manca. Perché in questa pochezza di risultati, il paradosso è che a Milano andò meglio: 85 giorni tra pochissimi alti (forse uno solo, contro la Juventus) e troppi bassi. Mentre al Palace si è fermato a quota 77. Un bilancio clamoroso che ha inevitabilmente portato boss Parish a dargli il benservito dopo 4 sconfitte consecutive in Premier League e una squadra mai apparsa all’altezza sia tatticamente sia fisicamente. Caro Frank così non va.
Scrivi