Mascherine nella tube

Non so cosa sia successo ma qualcosa è accaduto, qualcosa di importante ed io me lo sono perso. 

Ora, è vero che sono stata via un po’, però ho sempre scritto che l’Italia non è la Gran Bretagna, che gli italiani sono diversi dai britannici e che i britannici sono sommamente rispettosi delle regole, disciplinati e corretti mentre noi italiani siamo un disastro e violiamo ogni disposizione, poi mi assento per qualche mese, torno e, britannici, vi ritrovo italianizzati? Non credo ai miei occhi!

Ma certo voi vorrete sapere cos’è successo: sono talmente sbalordita che quasi mi dimenticavo di andare per gradi e spiegare. (Guardate il video se non avete voglia di leggere)

Allora, brevemente: la TFL, azienda dei trasporti londinesi, richiede che i passeggeri indossino la mascherina. Sia sul sito che all’ingresso delle stazioni metropolitane e nell’interno delle stesse, si legge che “you must wear a mask”, devi indossare la mascherina, devi proprio, imperativo categorico. Ed era così, almeno fino a giugno, quando mi sono allontanata dal suolo britannico. Adesso torno qui, indosso la mascherina, salgo in metro e… e vedo gente senza mascherina. A Londra. Dove tutti rispettano le regole. Il mondo si sta rivoltando? Britannici, cosa vi è successo? Manco a dire che non capite i cartelli, se li capisco io, voi non avete scusa. 

Manco a dire che siete tutti vaccinati: con buona pace di tutti, abbiamo la stessa percentuale di vaccinati, circa il 70%. 

Manco a dire che non avete morti: al giorno ci sono molti più decessi per covid in UK che in Italia. 

Eppure eccovi qui, accalcati e smascherati.

E allora?

Mi viene il dubbio che anche a voi piaccia violare le regole e che anche voi, nel vostro intimo, siate degli anarchici. Ma così, di punto in bianco, tutta questa strafottenza mi sembra esagerata. 

Poi, ricordando che il Primo Ministro è Boris Johnson e che il suo governo ha sempre gestito il Covid in maniera originale (indimenticabili i tentativi della prim’ora di immunizzare la nazione facendo diffondere liberamene il virus, strategia che ha regalato ai britannici il primato, in Europa, di morti per Covid, morti tra i quali per un soffio non è stato annoverato lo stesso Bojo), ho controllato le indicazioni sul sito governativo ed ecco spiegato il mistero.

Per keeping yourself and others safe, tenere al sicuro noi stessi e gli altri, sono indicate tre azioni:

  1. Vaccinarsi, ovviamente.
  2. Arieggiare i locali se si incontrano persone al chiuso e, possibilmente, incontrarsi in luoghi aperti. 
  3. Indossare la mascherina perché “Il covid-19 si diffonde nell’aria attraverso le goccioline che si spargono come un aerosol dal naso e dalla bocca delle persone infette. Dovreste indossare le mascherine nei luoghi affollati e al chiuso quando entrate in contatto con persone che non siete soliti frequentare.” La parola chiave è “dovreste”.

È abbastanza intuitivo che se c’è un luogo dove la mascherina dovrebbe essere indossata è proprio la metropolitana. Ma se manca un obbligo vero e proprio, e se due fonti autorevoli indicano due condotte diverse, di fatto ognuno può fare come vuole. E, infatti, ognuno fa come vuole.

Sia utile o meno la mascherina, quello che lascia stupiti, in un paese dove le regole sono chiare, è proprio la mancanza di chiarezza. 

Ma nulla accade per caso.

Boris Johnson ha fretta di restituire al Regno Unito normalità: la Brexit ed il Covid-19 sono costati alle casse dello Stato miliardi ed è l’ora di ridurre le spese. 

Così va il mondo, pare: c’è chi ha deciso di risparmiare dollari abbandonando una nazione a sé stessa, ché se dopo vent’anni questi afgani non hanno ancora capito niente in fatto di uguaglianza e diritti umani peggio per loro, e chi ha deciso di risparmiare sterline eliminando le misure di contenimento, ché tanto muoiono prevalentemente dai 65 anni in su, con picchi tra gli ultra 80 enni, e questi mica potevano pensare di vivere in eterno, no?

Fossi un ultra ottantenne britannico me la sarei presa a male: dopo aver lavorato una vita per il mio paese, mi sarei aspettato gratitudine e protezione e non di essere considerato una specie di “danno collaterale”.

Io, comunque, non tengo né a contagiarmi né a contagiare: se Boris è pronto a sacrificare vite umane nell’interesse (economico) del suo paese, a me l’idea di infettare una persona fragile fa sentire un killer. E non mi piace.

Quindi, in metropolitana e nei luoghi chiusi, indosso la mascherina e lo faccio anche con una certa soddisfazione: come nasconde le rughe una mascherina nient’altro al mondo!

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