Christine Lagarde dà una mano al coronavirus ad affossare le Borse mondiali

Che Christine Lagarde non fosse nemmeno lontanamente paragonabile, in quanto a competenza, al suo predecessore Mario Draghi era prevedibile. Che non fosse una grande esperta di economia e finanza, provenendo dall’avvocatura e dalla politica, era sospettabile. Ma che con un discorso di una mezz’oretta riuscisse a far crollare le borse mondiali come mai prima d’ora, nessuno la riteneva capace. Invece, in ossequio al proverbio che “il peggio non è mai morto”, ci è riuscita.

Erano giorni che i mercati, frastornati dall’ “effetto coronavirus”, attendevano che la Presidente della BCE si svegliasse dal suo torpore. Improvvisamente, Christine Lagarde ha convocato una conferenza stampa. Ma, anziché mettere in campo tutto il peso della sua istituzione per fronteggiare la crisi economica ha sostanzialmente delegato a ciò i governi dell’Eurozona.

Fatto sta che la Borsa di Milano, proprio nel pomeriggio ha preso ad andare a picco attestandosi a -16,92% rispetto al giorno prima. Il peggior risultato giornaliero della storia. Solo per la matematica le altre piazze straniere sono state da meno. Londra ha perso il 9,81%, Francoforte il 12,21%, Parigi il 12,28%. La perdita complessiva di un solo giorno, in Europa è stata di 825 mld euro. Che si aggiungono ai 2000 mld di ribassi delle ultime tre settimane. Contemporaneamente Wall Street ha perso circa il 10% (2° peggior risultato di sempre) e Tokyo il 4,4%. Salute!

La Presidente Bce ci annuncia che il coronavirus è un grande schock per l’economia europea

La Presidente della BCE ha aperto la sua conferenza annunciando al mondo la scoperta dell’acqua calda. La diffusione del coronavirus – ha detto – rappresenta “un grande shock per le prospettive di crescita” e avrà un “impatto economico significativo” in Europa. L’Europa si trova, quasi come senza preavviso, di fronte a un “considerevole peggioramento” delle proprie prospettive economiche. Tuttavia – secondo Lagarde – lo choc da coronavirus è grave, ma temporaneo. Anzi, se i governi europei adotteranno politiche fiscali per sostenere le imprese e l’occupazione l’economia segnerà un rimbalzo.

Dopo aver messo le mani avanti, Christine Lagarde ha continuato descrivendo invece i provvedimenti che la Bce aveva intenzione di adottare. Senza entrare in un tecnicismo oscuro per chi non è addetto ai lavori, tali misure sono sembrate insufficienti agli operatori. La BCE avrebbe aumentato di 120 mld la liquidità, prestando alle banche europee a tassi negativi. A patto, però, che queste mettano i soldi in circolo sostenendo, in particolare, le imprese più colpite dalla crisi.

Il tasso applicato alle banche dalla BCE sarebbe il -0,75%. In pratica, solo lo 0,25% in meno di quanto già praticato. In sostanza, una misura meramente burocratica, mentre il Titanic sta affondando. Insomma, la Presidente Christine Lagarde ha dato l’impressione di non ritenere affatto che il coronavirus sia una grave minaccia per l’economia europea. Ma ciò che ha mandato maggiormente in bestia gli operatori, con tutte le conseguenze sulle borse europee sono state le dichiarazioni della Presidente ai giornalisti.

Christine Lagarde: Ho detto che non avrei fatto “tutto il necessario” e ho mantenuto la promessa

Qualche cronista, infatti, ha stuzzicato la Presidente, chiedendole un paragone con le misure a suo tempo adottate da Mario Draghi per superare la crisi degli anni precedenti. ChristineLagarde si è allora riferita alla famosa frase del suo predecessore “Whatever it takes” (la BCE è pronta a fare “tutto il necessario” per salvare l’euro). Ha ricordato che, all’atto del suo insediamento aveva dichiarato di non voler essere la Presidente del “Whatever it takes” 2 e ha voluto mantenere la parola.

Infine, la frase che ha scatenato il panico dei mercati, a cominciare dalla milanese Piazza Affari. Gli “spread non sono compito nostro – ha affermato Christine Lagarde – Noi non siamo qui per chiuderli, se ne debbono occupare altri!” In sostanza: se alcune economie, a causa del coronavirus, hanno difficoltà ad indebitarsi per mettere in circolo denaro, questo è affar loro. Totò avrebbe detto: «E che sò Pasquale!»

Fonte foto: Contropiano

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