La ragione distorta di uno Stato miope

20131101-annamaria-cancellieri_ph1-660x440Alla fine ha prevalso la ragione miope di uno Stato indebolito da una politica sorda ai disperati appelli della società civile e da una classe politica per lo più arroccata sulle proprie posizioni di anacronistico privilegio.

In difesa del Ministro Cancellieri e del suo davvero eticamente discutibile e discusso intervento nelle vicende della famiglia Ligresti, sarebbe riduttivo, a questo punto, limitarne la portata alla sola scarcerazione di Giulia Ligresti, è intervenuto il Presidente del Consiglio che con un’altrettanto discutibile e discussa presa di posizione, ha legato la fiducia/sfiducia individuale al Ministro con quella al Governo da lui stesso presieduto.

Con una simile blindatura, full metal jacket (il correttore freudiano sostituisce automaticamente la parola jacket con racket), Ministro e Governo escono numericamente indenni dalla mozione di sfiducia promossa “tecnicamente” dal solo M5S. Pippo Civati non ha trovato sufficienti “firmatari” alla sua personale mozione di sfiducia.

Eppure ben più numerosi, persino in Parlamento, sembravano essere coloro i quali avrebbero preferito che il Ministro, senza troppo disturbare, compisse il beau geste e si togliesse dai piedi, togliendo al contempo le castagne dal falò del PD come sempre diviso tra se e ma e dai personalismi e bizantinismi di sempre.

Purtroppo Anna Maria Cancellieri, almeno per ora, davvero non ci pensa a mettere da sola la propria testa nel cesto – avrà pensato che neppure questo sarebbe stato giusto – e questo complica maledettamente le cose.

Per fortuna in circostanze come questa la lezione e la scuola democristiana si dimostrano inarrivabili. Il Presidente del Consiglio, come tale e come espressione dell’establishment PD, non poteva perdere l’occasione per rinsaldare la posizione del proprio Governo  e dare al contempo una prova di forza alle “diverse anime” del proprio partito richiamando tutti all’unità e “invitando” i parlamentari PD, qualunque fosse il candidato alle primarie che intendevano appoggiare (peraltro tutti e tre, pur con distinguo, più che favorevoli al fatto che il Ministro di Grazia e Giustizia non mangiasse il panettone) a  “dare prova di responsabilità”.

Il gioco è fatto, governo salvo e schiaffo sonoro al solito Renzi, convitato di pietra di qualunque decisione assunta o posizione presa ora dal Presidente del Consiglio, ora dalla direzione del PD. Civati e Cuperlo che per poco non ci si mandano in mondovisione.

Un capolavoro, se non superiore almeno pari a quello della scissione di scopo dei governativi del PDL diventati dependance elettorale di Berlusconi o di Forza Italia (sostanzialmente la stessa cosa).  Per la cronaca, con il voto sulla decadenza di Berlusconi alle porte, non una voce dissonante da destra sul corretto operato del Ministro, quasi un “certificato verde” da spendersi alla prima occasione utile.

Con la legge di stabilità alle porte, la necessità di trovare un nome accattivante alle suadenti tasse che, necessariamente, dovranno sostituire il mancato gettito dell’odiosa IMU, i dimostranti, molti i violenti, in piazza che, irriconoscenti, non si accontentano del fatto che il Governo abbia tagliato al progetto TAV della Torino-Lione ben cento milioni di euro ad un impegno che, salvi errori ed omissioni, ne costerà all’Italia circa tremila, una “spending review” che sbandierata come il toccasana economico e moralizzatore non decolla, la solita nauseante storia della disoccupazione e quella ancor più trita della crisi, la ritrovata unità del PD era ciò che il paese anelava.

Pare sin troppo evidente quanto grande sia la mortificazione del comune sentire di fronte a tanta magistrale difesa della ragion di Stato, uno Stato che sempre meno appartiene ai suoi cittadini e sempre più, attraverso i suoi apparati politici e burocratici, ne calpesta diritti, aspettative e speranze.

Fino a quando? Magari, per confondere ancora un po’ le acque, il Ministro Anna Maria Cancellieri potrebbe decidere, metaforicamente, di bere spontaneamente la cicuta. Un vero toccasana!

di Marco Bartolomei

foto: horsemoonpost.com

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