La primavera/estate 22 di Morfosis sfila a Palazzo Colonna

morfosis

Timidi fasci di sole vicini al tramonto, si fanno largo tra nuvole e pioggia in un capriccioso sabato di inizio aprile, e le immense vetrate della sontuosa Coffee House di Palazzo Colonna ne amplificano l’energia, lasciando cadere i raggi sul caldo parquet dell’antica dimora capitolina. 

Dal cuore della metropoli, a causa delle condizioni atmosferiche e per una strana coincidenza naturale, un gioco di luci mutevole, cangiante collima anche con una delle più grandi ossessioni della designer romana: quella per il concetto di mutamento. L’idea di rifiutare ogni genere di omologazione è il credo estetico di Alessandra Cappiello, che nel 2004 abbandona la professione di avvocato per lanciare Morfosis – dal greco μορφή (morphé), forma – un progetto personale animato dall’impiego di materiali nobili e dettagli eccentrici, in una libera e spassionata rappresentazione della bellezza. 

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Alla base del pret à couture c’è sempre il bisogno di distinguersi. Un’intenzione dinamica che malgrado tutto valorizza il lato più versatile del fascino femminile, poiché a sentire la Cappiello: “La bellezza risiede nel coraggio di non voler essere perfetti e di accettare che il mondo attorno a noi non lo sia a sua volta”. Una sfida che la designer intraprende con grinta, numerando quelle imperfezioni che man mano diventano peculiarità. Si chiama, infatti, Imperfezioni 8, la primavera/estate 22 di Morfosis, presentata lo scorso sabato 2 aprile con un défilé live e il supporto di Elena Parmegiani – giornalista e direttrice eventi della Coffee House -, preziosa guida, avvolta dall’inedito maxi blazer dress. Una creazione rigorosa e impalpabile che non a caso rispecchia la doppia anima della Cappiello: da un lato il rigore, appunto, forgiato dalla maturità classica e dagli studi in legge; dall’altro la leggerezza, sensibilità allenata dall’adorazione per l’arte e per Anna Grauso, la sua amata nonna pittrice. Un’anticipazione floreale, nostalgica e metropolitana, che facendosi carico di quella dualità dunque preannuncia la collezione, ricca di colore ed estro.

La primavera/estate 22 di Morfosis per un desiderio di rinascita

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Sotto la cupola affrescata, ogni modello sfila in un piacevole alternarsi di raggi di luce e arte, e tutto sembra diventare complice del confortevole desiderio di rinascita. L’intenzione di Alessandra Cappiello infatti è pungolante, poiché caldeggia l’impellente necessità di ricominciare a vivere e a emozionarsi. La scaletta musicale è variegata. Prevale la sensualità di Je suis une Go-go girl dei francesi The Limiñanas, mentre le silhouette si allontanano dall’impronta urbanwear di Morfosis e viaggiano verso una dimensione più eclettica. “La mia donna è forte ma conserva una sensibilità che le permette di essere chiunque voglia – spiega la designer in una nota -, ora forte e determinata, ereditando abiti e completi dal taglio maschile, ora leggera e disinibita, grazie a leggiadre camicie over e morbidi kimono”.

Le trame, floreali e geometriche, hanno una base calda e avvolgente e ricordano il foliage autunnale, rispettando la visione retro e romantica che spesso caratterizza lo spirito del brand. Ma per Morfosis il gioco stilistico è mutevole; allegre fantasie di ispirazione etnica, collier e turbanti regalano folklore a chemisier voluminosi e si alternano a tailleur sartoriali composti da mini shorts o lunghe gonne pronte ad accarezzare le caviglie. Morbide sovrapposizioni hanno un animo cosmopolita, in un caleidoscopico richiamo di forme e cromie, e poi non mancano le piume, eccentriche e svolazzanti. Un tocco di energia positiva aleggia durante la presentazione, e a chiusura dello show il pensiero si fa malinconico e va all’Ucraina, insieme ai colori della sua bandiera e alla gentilezza di un semplice mazzo di fiori bianchi, portato tra le braccia.

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