Gesù dona amore, pace e gioia

amore,pace e gioia 1I testi della liturgia di questa Domenica ci immergono nuovamente nel mistero di luce del Natale. Per tanti di noi questi ultimi giorni sono stati un tempo di auguri, di riposo dal lavoro e forse pure di affanno per l’acquisto di regali e per la preparazione dei banchetti tipici di questo periodo dell’anno.  

E a ciò, aggiungiamo a buon diritto le suggestive celebrazioni nelle nostre chiese, soprattutto la Messa della Notte o del Giorno di Natale. Ma attenzione, carissimi fratelli e sorelle, che il Natale non diventi solo il tempo della tradizione o delle tradizioni. Comunemente si pensa che almeno due volte l’anno bisogna andare in Chiesa e una di queste volte è proprio a Natale.

E a proposito, non c’è nulla di più sbagliato perché il Bambino della stalla di Betlemme ci apre ad una nuova prospettiva temporale: Gesù, nato in questa nostra storia, ci immette nell’eternità. La storia lascia il posto all’eternità. La nascita di Gesù ha operato una vera e propria rivoluzione temporale: non ha più senso il tempo ma il “per sempre”. E forse, in questi giorni di festa non siamo stati attenti come Maria, la quale, serbava nel cuore tutto ciò che accadeva attorno a Gesù.

Il clima del natale profano, purtroppo, non sempre ci aiuta a comprendere il vero significato della nascita di Gesù. La luce della mangiatoia l’abbiamo resa inefficace per la nostra vita e ancor peggio per quella del mondo. E la stessa cosa accadde pure agli abitanti di Betlemme. La nascita del Messia non avvenne nel clamore della città, ma nel silenzio di ogni cosa: “Mentre un profondo silenzio avvolgeva tutte le cose e la notte era giunta a metà del suo corso, la tua Parola onnipotente, o Signore, dal cielo, dal tuo trono regale scese su questa terra di iniquità”, si legge nel libro della Sapienza (cf Sap 18,14).

Gesù veniva nel mondo come ogni bambino e in quella nascita prendeva vita un’incredibile realtà: nonostante l’infedeltà, Dio continuava ad amare l’uomo peccatore. Dopo averci amato con la creazione, Dio ci ha amato ancor più radicalmente, inviando in mezzo a noi il suo Unigenito Figlio.

È un movimento in discesa questo, un espressione della vita divina che ci parla di un totale abbassamento verso di noi. In Cristo, Dio si china sull’uomo per curarlo e per amarlo ancora di più. Questo abbassamento lo definirei come un vero e proprio viaggio di Dio e quanto cambierebbe la nostra vita se solo un po’ comprendessimo tale amore!

Il libro della Sapienza e il Vangelo di Giovanni, infatti, sebbene con angolature e accenti diversi, accennano chiaramente a questo misterioso “viaggio di Dio”, che esce da se stesso per venire incontro a tutti noi. La Sapienza “esce dalla bocca dell’Altissimo” e tutto il creato respira armoniosamente l’amore del Signore. “I cieli narrano la gloria di Dio e l’opera delle sue mani annunzia il firmamento. Il giorno al giorno ne affida il messaggio e la notte alla notte ne trasmette notizia”, ci fa cantare il Salmo 19. Ma il viaggio continua e la Sapienza, obbedendo alla Parola Creatrice del Padre, ci dà esempio di perfetta obbedienza: “Fissa la tenda in Giacobbe e prendi eredità in Israele. E così mi sono stabilita in Sion, nella città che egli ama mi ha fatto abitare”. Sì, la piccola città di Sion e l’umile nazione di Giacobbe diventano la dimora di Dio sulla terra.

Il Verbo che era presso Dio, dunque, è entrato nella storia, prendendo la nostra stessa carne mortale e vivendo i nostri stessi giorni. E ha fatto tutto questo per amore! Ma era davvero necessario questo viaggio di Dio verso di noi? Si potrebbe rispondere che Dio ha una grande ambizione su di noi: Egli – afferma Paolo – ci vuole “santi e immacolati”.

Dio Padre, cari amici, pensando Gesù e generandolo sin dall’eternità, aveva in mente anche noi, perché fossimo proprio come il suo stesso Figlio, “santi e immacolati”. Ma non si tratta semplicemente di uomini e di donne che si comportano in modo corretto e onesto, non è solo un riferimento alla bontà morale. Paolo ci parla chiaramente di un “uomo nuovo”, diverso dall’uomo vecchio – Adamo – che confidava solo nelle sue forze tanto da fare a meno di Dio. Per Paolo, diventare “santi e immacolati” vuol dire essere figli, affidarsi a Dio e non a se stessi, vivere di Dio e non di noi stessi o dei nostri capricci.

Figli, appunto, come Gesù. Nel suo significato più vero, Natale significa rinascere, tornare ad essere figli di un Padre buono e sentirsi profondamente tali. Ma ci chiediamo con Nicodemo: “Come rinascere, soprattutto quando si è già vecchi?” La risposta è ascoltando il Vangelo!

Nella notte di Natale, ma anche in questa domenica, ci è stata aperta la prima pagina del Vangelo, quella della nascita di Gesù. Possiamo ripartire proprio da questa pagina; da qui possiamo iniziare a scrivere un nuovo capitolo dell’accattivante libro della nostra vita. E se sfoglieremo pagina dopo pagina il piccolo libro del Vangelo, cercando pian piano di metterlo in pratica, cresceremo, giorno dopo giorno, proprio come cresceva il bambino Gesù.

A Natale il Verbo, la Parola di Dio si è fatta carne. Il Vangelo deve diventare la nostra vita, la nostra carne, non solo a Natale ma in tutti i giorni dell’anno perché Natale, infatti, non è affatto solo una ricorrenza, ma un vero e proprio stile di vita, quello che caratterizza la vita e l’operato del vero cristiano.

Nel corso di quest’anno, di domenica in domenica, il Signore ci consegnerà il Vangelo nella liturgia. Non abbiamo paura di accoglierlo, non temiamo! Gesù non ci ruberà la vita, gli affetti, la gioia. Al contrario, ci dona l’amore, la pace e la gioia.

Destinatari di questo grande amore siamo noi che contempliamo la sua gloria, ricevendo pienezza di grazia e verità. Di questa verità noi cristiani dobbiamo essere sempre testimoni e annunciatori. Ripartiamo allora proprio da questo Natale!

di P. Francesco M. Trebisonda, o.m.

Basilica parrocchiale Sant’Andrea delle Fratte

Santuario Madonna del Miracolo

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata

Per inserire il commento devi rispondere a questa domanda: *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.