“Incapace di rassegnarsi” secondo Furio Colombo, sarà per sempre un simbolo per tutte le donne
Nessuno ha voluto perdere la possibilità di dare l’ultimo saluto a Franca Rame, scomparsa mercoledì 29 maggio all’età di 83. La camera ardente, istituita al Piccolo Teatro di Milano, ha visto una folla incredibile di amici, parenti, fan, e tanti curiosi assieparsi già all’apertura soltanto per vederla ancora una volta.
Non più su un palco, né tanto meno a fianco del suo Dario che soltanto oggi ha avuto la forza di uscire di casa, accompagnato dal figlio Jacopo. Il premio Nobel Dario Fo da ieri è un po’ più solo in questa vita terrena, una vita che gli ha regalato tante soddisfazioni in carriera e che ultimamente lo rendeva però sempre molto preoccupato proprio per le condizioni fisiche della moglie, malata da tempo.
Attrice teatrale, drammaturga e politica, Franca Rame è sicuramente stata, e lo sarà per sempre in futuro, uno dei simboli delle donne, capace sin da giovane di lottare per i propri diritti e mantenendo una fermezza ed identità sia da una parte che dall’altra della barricata. Passata dal movimento femminista, conosciuto negli anni settanta, al Senato, quando fu eletta nel 2006 con l’Italia dei Valori, Franca Rame non ha mai perso quello spirito combattivo e propositivo che la rendeva unica, capace di distinguersi anche nella stanza dei bottoni, in compagnia di senatori e senatrici dimessi e silenziosi.
“Incapace di rassegnarsi”, l’ha definita così oggi Furio Colombo sulle pagine de “Il Fatto Quotidiano”, ed è forse la figura più corrispondente dell’ultimo periodo della Rame che, tradita dalla politica, seguiva ormai con gioia e ammirazione il nascere, e consacrarsi, del Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo.
di Francesco Curreri
foto: news.leonardo.it
Scrivi