“Finalmente giustizia è fatta”. Queste le parole di Severino Antinori (presidente dei Ricercatori Associati per la Riproduzione Umana e l’Infertilità di Coppia) di fronte al dubbio di costituzionalità sollevato dal Tribunale di Firenze sulla legge 40. Quella stessa legge in merito alla quale la fecondazione assistita vieta alle coppie sterili di accedere a quella eterologa, quindi con ovuli o seme donati da persone estranee alla coppia. Torna quindi alla Consulta la legge tanto discussa, e già fatta oggetto di referendum. Il sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella invece non ritiene opportuna la rivisitazione della norma, prevedendo che se resa incostituzionale, come auspica Antinori, si innescherà un vero e proprio far west. D’altra parte dichiara ancora quest’ultimo: “La situazione è semplice: 10mila coppie l’anno vanno all’estero per la fecondazione, e migliaia sono quelle che vorrebbero ma non possono per questioni economiche. E’ una punizione inaccettabile nei confronti delle donne”. Prosegue poi ad esprimere la sua opinione riferendosi al segnale di apertura nell’assegnazione del Premio Nobel al padre della fecondazione in vitro Robert Edwards: “proprio per questo resto allibito di fronte alle dichiarazioni del nostro sottosegretario alla Salute (Eugenia Roccella) sulla fecondazione. Dovrebbe dimettersi”. Dimettersi in quanto secondo lo stesso, Eugenia Roccella non considera un aspetto fondamentale: “Con la tecnica di Edwards sono nati 5 milioni di bambini, con la mia, che sono il suo pupillo un milione. Insomma perché impedire queste nascite” Una previsione? “Il bene vincerà sul male, questa è la tendenza che si sta verificando. E la fecondazione è un bene”.
di Redazione
Foto: www.tv.mediaset.it
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