Come scoprire il Maestro Interiore

Oggi viviamo in un’epoca caratterizzata dal forte scetticismo nei confronti della verità. Il relativismo imperante asseconda la tendenza a ritenere che non ci sia nulla di definitivo, e a pensare che la verità venga data dal consenso della maggioranza o dalla decisione soggettiva.

Dove possiamo attingere quelle risorse mentali necessarie per affrontare al meglio, sia il presente che il futuro, senza farci fuorviare da “agenti esterni”?

Dove e come possiamo individuare il nostro Maestro Inetriore?

In questo articolo proveremo a indicarvi qualche soluzione, certi di indurvi quanto meno alla riflessione.

Il Maestro interiore

Sant’Agostino parlava dello Spirito Santo come il “Maestro interiore”: “Ti sarà maestro solo colui che è il Maestro interiore dell’uomo interiore, il quale nella tua mente ti mostra che è vero ciò che viene insegnato” (Lettera 266).

Parlando di Maestro interiore, il Santo si riferiva ovviamente a Dio.

Senza nulla eccepire, in questa sede vogliamo riportare all’interno dell’uomo la sede primigenia del suo Maestro Interiore.

Quando mandiamo i nostri figli a scuola o quando noi stessi ci rivolgiamo a dei personaggi affinché ci facciano da guida pensiamo forse di apprendere ciò che il maestro pensa? Probabilmente no.

“Piuttosto, una volta che i maestri abbiano esposto con parole tutte le discipline che professano di insegnare, compresa quella relativa alla virtù e alla saggezza, allora i cosiddetti discepoli considerano in se stessi se ciò che è stato detto è vero, guardando naturalmente alla verità interiore secondo le loro forze. 

Quindi apprendono e, quando hanno scoperto nella propria interiorità che sono vere le cose dette, lodano i loro maestri, senza sapere che non lodano i maestri ma degli uomini dotti, ammesso che costoro sappiano ciò di cui fanno professione.

Dunque gli uomini si ingannano nel chiamare maestri quelli che non lo sono, perché il più delle volte non c’è intervallo fra il momento della parola e il momento della conoscenza; e, poiché apprendono immediatamente nell’interiorità dopo l’avvertimento di colui che parla, suppongono di aver appreso dal di fuori, da colui che ha richiamato la loro attenzione”. (Sant’ Agostino)

In verità, con le parole non si fa altro che avvertire l’uomo perché apprenda e sono poche possibilità che il linguaggio riveli qualche cosa del pensiero di colui che parla. 

Se chi insegna, deve possedere l’arte della Maieutica, cara a Socrate, è vero pure che ognuno di noi deve trovare dentro sé stesso il proprio unico, singolare, originale, Maestro Interiore.

La meditazione 

Spesso capita che chi si avvicina ai corsi di meditazione cerchi con ogni sforzo di trovare delle risposte esterne.

Se vogliamo davvero conoscere meglio noi stessi e conoscere i nostri talenti, va bene seguire nella fase iniziale qualcuno che ci tracci una linea guida e che ci conforti mentre muoviamo i primi passi, però poi tocca a noi lavorare sulla base di quelle indicazioni, testandole e monitorandole nel tempo, per capire se sono a noi congeniali, fino a quando non saremo in grado di camminare senza “stampelle”, cosa che avverrà quando avremo finalmente riscoperto il nostro Maestro Interiore.

Trovare il maestro che c’è in noi: evitiamo i passi falsi…

Se cerchiamo sempre un confronto indeboliamo il nostro potere individuare decisionale.

1) Come primo passo è utile pertanto capire quali sono le nostre abilità.

2) In secondo luogo dobbiamo evitare di creare dipendenza con una persona, in questo caso con la nostra guida esterna: usiamo la chiave di lettura che ci viene offerta ma poi canalizziamo i nostri sforzi nella ricerca interiore.

3) Fidiamoci del nostro pensiero

Succede che quando finiamo un corso di meditazione abbiamo fame di informazioni e ci lanciamo in un altro corso senza mai iniziare a lavorare seriamente su noi stessi. 

Questo avviene perché non ci fidiamo del nostro pensiero.

4) Le risposte stanno dentro di noi.

La meditazione ci aiuta a potenziare questi aspetti, a partire dalla sicurezza in noi stessi, fino alla scoperta del nostro Maestro Interiore ed il relativo raggiungimento della tanto sospirata autonomia.

Le risposte stanno sempre dentro di noi ed ognuno di noi detiene la propria unica, singolare verità che lo differenzia da ogni altro essere umano.

Come fare?

Come detto più volte nei nostri articoli, bisogna imparare a riconoscere se un pensiero è confuso oppure no.

Nel primo caso dobbiamo stare fermi, diventare acqua, non fare nulla, canalizzare la connessione energetica fra di noi qualcosa di superiore (Universo, Dio, ecc.)

Se il pensiero è agitato e se siamo coinvolti emozionalmente non riusciremo a trovare alcuna risposta, perché in quel momento la mente è intasata ed il pensiero è manipolato.

Le risposte ed i guizzi di genio arrivano quando siamo rilassati. Fateci caso.

Succede a tutti di trovarsi in vacanza, ed improvvisamente avere una visione chiara ed intuitiva su cose che ci apparavano nebulose, quando vivevamo coinvolti e stressati dalla quotidianità…

Un consiglio pratico

Quando ci arriva un’intuizione sarebbe opportuno scriverla ed iniziare a fare una seria ricerca su ciò che vogliamo fare per realizzare i nostri obiettivi.

Sarebbe perfetto coinvolgere nella ricerca anche altre persone, prendere quante più informazioni possibili e lavorare con determinazione.

Bene ricordare che quando un progetto nasce da un intuizione fresca è sempre positivo, perché solitamente genera una miriade di altre informazioni che ci fanno scoprire cose interessanti.

È importante concretizzare i propri obiettivi?

La società occidentale punta sulla competizione (che di per se non è una cosa negativa), così sentiamo ripetere il mantra “realizza i tuoi obiettivi” come se da essi possa dipendere interamente la nostra felicità.

Ebbene, la felicità sta sopratutto nel processo che porta al desiderio di realizzare gli obiettivi, vive dell’entusiasmo e dell’energia creativa che mettiamo.  

Raggiungere concretamente gli obiettivi è un passo avanti, ma anche se non vi riusciamo, avremo vissuto comunque dei momenti di felicità e di piacere intenso, anche se visionari, degni comunque di considerazione.

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