Ciclismo. Parigi Nizza e Tirreno Adriatico: duelli in salita, neve e vittorie all’ultimo secondo

csm_140316_tirreno_greg_ab000e5299Negli ultimi dieci giorni si sono disputate le due più importanti corse a tappe di inizio stagione, la Parigi Nizza in Francia e la Tirreno Adriatico in Italia; queste due gare danno il via alla stagione dei grandi giri, conducendo i ciclisti in un percorso finalizzato alla disputa o del Tour de France o del Giro d’Italia.
In francia la prima tappa si apriva con una cronometro individuale, che vedeva trionfare Micheal Matthews, che per meno di un secondo vestiva la maglia di leader battendo Domoulin e Bevin.
La seconda tappa si decideva in volata, con il francese Demare bravo ad imporsi su Swift e Bouhanni in una tappa svoltasi sotto i fiocchi di neve, lungo strade sterrate sferzate dal vento.
La terza tappa faceva registrare una nuovo volata, ma con brivido; Bouhanni batteva tutti  ma i giudici lo retrocedevano, in quanto autore di una manovra pericolosa nei confronti del nuovo vincitore, Micheal Matthews, che manteneva la maglia di leader della classifica, saliva in seconda posizione l’italiano Bonifazio, terzo il declassato Bouhanni.
La quarta tappa veniva neutralizzata quando si era a metà del percorso, in quanto una fitta nevicata nel massiccio centrale rendeva pericolosa la continuazione della corsa, togliendo così terreno adatto agli scalatori interessati alla vittoria finale, a cui rimaneva una sola tappa di montagna per giocare le proprie carte.
La quinta tappa faceva registrare il successo, questa volta regolare, del francese Nacer Bouhanni, il quale si imponeva con netta superiorità, con Matthews che otteneva un buon piazzamento e rimaneva leader.
Sesta frazione in cui, nei chilometri iniziali, si incontrava il gigante della Provenza, il Mont Ventoux, epico scenario di sfida dagli albori del ciclismo; ma il Ventoux era troppo lontano dal traguardo per fare una vera e propria selezione, selezione che veniva invece attuata da Lutsenko, il quale negli ultimi 3 chilometri di gara anticipava tutti i favoriti con uno scatto secco che gli garantiva la vittoria di tappa.
Nella penultima tappa arrivavano le montagne vere, con i migliori pretendenti alla classifica generale che iniziavano le battaglie in salita; la prima battaglia veniva vinta dal talento russo Zakarin, il quale riusciva a staccare Contador e Thomas nell’ultima salita, andando a prendersi una spettacolare vittoria di tappa, mentre Thomas vestiva la maglia gialla di leader della classifica generale, a discapito di un Contador che pagava l’annullamento della tappa in cui aveva riposto tutta la sua fiducia per vincere la corsa.
Nell’ultima tappa ancora duelli in salita, con Wellens che a metà tappa apriva il gas andando in fuga, riuscendo a resistere al ritorno veemente dei duellanti Contador e Thomas. Nell’ultima salita Wellens riusciva a scalare le asperità altimetriche dando sfoggio di una prova tutto cuore, che gli consegnava la gloria di tappa, mentre dietro Contador e Thomas inscenavano la resa dei conti. Lo spagnolo negli ultimi metri compiva l’accelerazione giusta, riuscendo a staccare il leader della classifica generale; la prova del capitano della Tinkoff non era però sufficiente, per soli 4” infatti Geraint Thomas del team Sky si aggiudicava all’ultima tappa la vittoria della Parigi Nizza ( nella foto il podio), grazie ad una regolarità ottima lungo le salite. Terzo classificato Richie Porte.
Nei medesimi giorni prendeva il via la Tirreno Adriatico, la corsa dei due mari, che sin dalla partenza prometteva spettacolo per via del cast dei partecipanti.
La prima frazione si apriva con una cronometro a squadre, che veniva vinta dalla BMC, guidata per questa giornata dall’italiano Daniel Oss, il quale diveniva il primo leader della classifica generale.
Nella seconda frazione, da Lido di Camaiore a Pomarance, si assisteva ad una corsa molto simile ad una grande classica, viste le caratteristiche del percorso e degli attori protagonisti. Ad imporsi era Stybar, che con un attacco da finisseur anticipava tutti andando a conquistare la vittoria negli ultimi 2500 metri con un colpo di mano da maestro, battendo il campione del mondo Sagan e Boasson Hagen, giunti secondo e terzo.
La terza frazione era la classica tappa per velocisti, senza difficoltà altimetriche ed un rettilineo finale adatto agli show degli sprinter; lo show più bello era quello del giovane colombiano Gaviria ( fresco vincitore del mondiale su pista Omnium) il quale con rara potenza ed imbarazzante superiorità si sbarazzava di Ewan e dell’azzurro Viviani.
La quarta tappa giungeva in quel di Foligno, dopo un percorso nuovamente simile ad una grande classica. Nonostante un percorso molto selettivo negli ultimi 4 chilometri si era oramai pronti alla volata finale, ma uno scatenato Steve Cummings della Dimension Data, proprio all’entrata nell’abitato di Foligno, sferrava l’attacco vincente, che sorprendeva il gruppo dei migliori e che gli consentiva di vincere una tappa dall’alto tasso di spettacolo.
La quinta tappa doveva essere quella  decisiva, quella più spettacolare, che sarebbe dovuta partire da Foligno per terminare sulle dure pendenze del Monte San Vicino, nelle Marche, regalando spettacolo con la lotta tra gli scalatori……Il condizionale non è stato usato a caso, in quando una criticatissima decisione dell’organizzazione di gara annullava preventivamente la tappa. Nelle settimane scorse nella zona dell’arrivo era nevicato e le previsioni segnalavano ( secondo l’organizzazione gara) forti nevicate per l’indomani.
La decisione creava scompiglio, proteste e amarezza, soprattutto in corridori come Nibali, giunti alla Tirreno per preparare il Giro d’Italia e che, ai fini della classifica generale, avevano come unica speranza il fare bene in questa tappa.
Con le polemiche ancora in corso prendeva il via la penultima tappa, che da  Castelraimondo conduceva a Cepagatti, in Abruzzo, per una tappa da volata generale, anche se come spesso accade nel ciclismo, i piani teorici vengono spesso stracciati. Dopo una fuga nata quasi per caso si ritrovavano a duellare per la vittoria Van Avermaet e Sagan, che per un errore tattico degli inseguitori si ritrovavano nettamente più avanti nel finale. Il belga della BMC giocava bene le proprie carte, mentre Sagan anticipava troppo la volata, trovandosi senza energie nel momento clou, vedendosi sorpassato da Van Avermaet ( in foto mentre esulta)  che in un sol colpo guadagnava vittoria di tappa e maglia di leader della classifica generale.
L’ultima frazione, cronometro a squadre in quel di San Benedetto del Tronto, vedeva Van Avermaet leader con 8” di vantaggio proprio su Sagan, lasciando pregustare uno spettacolo finale emozionante. Nella sfida contro il tempo il re della disciplina, Fabian Cancellara, si dimostrava ancora imbattibile, concludendo la tappa a quasi 55 km/h di media, mentre Van Avermaet si difendeva con le unghie e con i denti da uno scatenato campione del mondo; al termine  Van Avermaet vinceva la classifica finale con 1” soltanto di vantaggio su Sagan, terzo giungeva Bob Jungles. La cosa che rende tutto ciò più avvincente  è che i due saranno probabilmente i protagonisti principali delle prossime Parigi Roubaix e Giro delle Fiandre, dando subito sfoggio di una certa rivalità sportiva mal sopportata dal punto di vista umano.
di Yuri Casciato

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