Celebrati questa mattina a Roma i funerali di Cossiga

Era nato a Sassari nel 1928 Francesco Cossiga, e proprio nella sua amatissima Sardegna iniziava la sua carriera politica. Uomo colto e politico intelligente, Cossiga la passione politica ce l’aveva nel sangue, nipote di Antonio Segni e cugino di Berlinguer, si laurea a soli ventanni in giurisprudenza, a ventidue è assistente alla cattedra di diritto costituzionale e a trenta diventa il più giovane eletto in parlamento. Tra le fila della Democrazia Cristiana è ministro degli interni durante la vicenda Moro e dopo essere stato Presidente del Consiglio e del Senato diviene Presidente della Repubblica nel 1985 e da questo incarico si dimetterà prima della naturale scadenza del suo mandato. C’èra tutto nell’uomo politico Cossiga, la sagacia, l’ambizione, la freddezza ma anche l’onestà e la lealtà, qualità dimostrate quando all’indomani della scomparsa di Aldo Moro, si dimise non senza ammettere che come ministro degli interni, avrebbe potuto fare di più per il suo maestro e allora capo della Dc. Nella sua illustrissima carriera vive varie burrasche, dalla vicenda Moro, che inevitabilmente gli segnerà la vita, alla nascita delle brigate rosse, passando per l’assedio di Bologna e le numerose accuse che gli furono mosse come quella nota del PCI. Nel 1992 diviene senatore a vita ma resta un’anima mai doma della politica italiana e continua ad intervenire e a fornire impressioni sugli accadimenti più importanti degli ultimi anni , ancora nel 1998 fonda l’Udeur e appoggia  il governo D’Alema. Se ne va il picconatore, il sardomuto, il Cossiga con la k e questi sono solo alcuni dei soprannomi che più o meno onestamente gli vennero attribuiti. Se ne va l’uomo politico più importante della storia post bellica del nostro paese. Ancora una volta va via lasciando l’ennesimo segno del suo passaggio e lo fa con ammirevole dignità in quattro lettere indirizzate alle quattro cariche più alte dello state, che un tempo ricoprì lui e alle quali oggi chiede funerali privati, lontani da una politica che lo ha profondamente deluso e affida a Dio la preghiera di salvare l’Italia che tanto ha amato. Migliaia i visitatori nella camera ardente allestita ieri nell’ospedale Gemelli di Roma. Le esequie, in forma strettamente privata, si sono tenute questa mattina nella chiesa di San Carlo in via del Corso a Roma. Sempre in mattinata a Sassari, una celebrazione per l’ultimo saluto prima della tumulazione nella sua Sardegna.

Marco Visconti

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