Amore… dove sei?

Ultimamente faccio fatica a leggere i quotidiani o ad ascoltare i Tg perché rimango sempre più basita dalla piega che prendono gli accadimenti nel nostro Paese. Quando leggo di una madre che si vede privata di un figlio per la sua indigenza, quando leggo di medici che litigano in sala operatoria e lasciano che una nuova vita si schiuda già con le ali spezzate, quando leggo di uomini che ammazzano figli e compagne … non ce la faccio più. Mi chiedo cosa passi per la testa delle persone, dove sia finito quel sentimento bello, puro e fiero che si chiama Amore. Già, Amore sembra non abitare più i nostri cuori. Quotidianamente in tivù ci propinano truci notizie che assorbiamo come se nulla fosse: la macchina uomo si adatta a tutto. La capacità di adattamento è un dono bellissimo, forse proprio quello che ci permette di sopravvivere sul nostro pianeta. Ma adattarsi all’odio, alla crudeltà, all’ingiustizia mi sembra un mal adattamento. E’ come se chiudessimo il canale del cuore: quello che sa soffrire per l’altrui sofferenza, quello che s’indigna delle ingiustizie e che si ribella a questo dilagante andazzo schizofrenico. Forse non abbiamo più un sano senso di realtà : le cose accadono sempre ad altri, mai a noi. Non è vero: accadono anche a te che stai leggendo. Anche a me è accaduto: ho perso un figlio, quasi un anno fa. E’ stata una fatalità, non l’ennesimo caso di malasanità. Ma è stata una fatalità che ha cambiato la mia visione della vita e scusate se non riesco più a considerare fatalità la morte di tanti innocenti per fame, sete o malattie curabilissime, o se mi indigno per la sete di denaro delle multinazionali che si arricchiscono a scapito di tanti poveri pezzenti che non contano nulla. E facciamo attenzione perché i pezzenti siamo noi: sono io, sei tu, è il tuo vicino di casa o il collega d’ufficio. Siamo noi che ci adattiamo all’orrore, noi che non usiamo più l’intelletto, noi che ci facciamo scivolare addosso qualsiasi schifezza perché abbiamo chiuso il canale del cuore, perché tanto “a me non succede”. Ognuno di noi è un pezzente agli occhi di questi padroni del mondo che seminano terrore per arricchirsi: gliel’ha mai detto nessuno che nella tomba il denaro non serve a nulla? Però purtroppo su questa terra serve ancora per sopravvivere. Ebbene io mi indigno e mi disgusto. Tutto ciò non cambierà le cose, ma se grazie a questo mio sfogo ti indigni un po’ anche tu, magari insieme possiamo aprire i canali dei cuori e riportare Amore dentro di noi. Amore che fa provare compassione, solidarietà, vicinanza affettiva ed emotiva. Amore che rende consapevoli che la sofferenza di uno è la sofferenza di tutti. Amore che chiede equità e condivisione. Amore che accoglie e non sopraffà. Amore che vince Odio.

Daniela Leonardi

Foto: http://vino.blogosfere.it/

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