Il governo ha presentato, ieri, un emendamento nel decreto omnibus al Senato in cui ha ufficialmente stoppato il progetto di realizzazione delle centrali nucleari. Il testo dell’emendamento recita: “Al fine di acquisire ulteriori evidenze scientifiche mediante il supporto dell’Agenzia per la sicurezza nucleare, sui profili relativi alla sicurezza nucleare, tenendo conto dello sviluppo tecnologico in tale settore e delle decisioni che saranno assunte a livello di Unione Europea, non si procede alla definizione e attuazione del programma di localizzazione, realizzazione ed esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare”. Una nota di Palazzo Chigi chiarisce, invece, che questo emendamento porta il Consiglio dei Ministri a definire nuove strategie energetiche nazionali che “terrà conto delle indicazioni stabilite dall’Ue e dai competenti organismi internazionali; e, prima di essere approvata definitivamente dal Consiglio dei ministri, sarà sottoposta all’esame della conferenza Stato-Regioni e delle competenti Commissioni parlamentari”. Lo stop comporta un vero cambiamento di programma. Ma tra gli effetti dell’emendamento, secondo l’opposizione, c’è soprattutto quello di rendere inutile il referendum previsto per il mese di giugno. Il leader del Pd, Bersani, ha individuato, in questo emendamento, un chiaro segno che il governo sta scappando dalle sue stesse decisioni; ma questo provvedimento è una vittoria per loro. Per Antonio di Pietro si tratterebbe, addirittura, di un tentativo di truffa verso i cittadini, perché non abroga ma posticipa solamente la realizzazione degli impianti.
di Redazione
Foto: altofriuli.com
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