Caso Yara: fermato un tunisino e forse un italiano

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Novità sul caso Yara Gambirasio, la tredicenne scomparsa nel nulla il 26 novembre scorso. Ieri sera è stato fermato un tunisino, da tempo tenuto d’occhio dai carabinieri perché sospettato di essere coinvolto nella sparizione di Yara. Verso le 17 di ieri il comando dei carabinieri ha contattato la direzione marittima di Genova comunicando che doveva fermare la nave diretta in Marocco; la nave era già partita e si trovava in acque straniere dove non era possibile intervenire, ma il comandante della nave, appresa la notizia, ha immediatamente invertito la rotta tornando nelle acque italiane. Qui la guardia costiera ed i carabinieri hanno prelevato il tunisino. Non si sa bene che ruolo abbia avuto nel caso, ma i carabinieri sperano di scoprirlo sottoponendolo a vari interrogatori; il primo, durato l’intera notte, si è svolto nel comando di Bergamo. Non è trapelata alcuna notizia, anzi i carabinieri hanno chiaramente fatto capire che la fuga di notizie avvenuta in questi giorni, si è rivelata dannosa per le indagini che si svolgono seguendo ancora tutte le piste. Nessuna conferma sulla voce, molto insistente, che sarebbe stato fermato anche un italiano a Sanremo. Si è svolta anche una veglia di preghiera per Yara in 4 chiese di Brembate, senza la presenza dei genitori (come avevano già annunciato). In mattinata sono riprese le ricerche da parte dei carabinieri insieme a più di trecento volontari, molti dei quali hanno dato il loro contributo anche ieri. Con il contributo della forestale è stata setacciata la zona che va verso Malpello, mentre i sommozzatori cercavano nel punto in cui il Fiume Brembo e l’Adda si congiungono e i carabinieri controllavano l’intera zona di Brembate.

di Redazione

Foto: improntalaquila.org

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