Europei a squadre di atletica leggera, l’Italia risorge

Luminosa Bogliolo sul tetto d’Europa nei 100 ostacoli

Europei a squadre di atletica leggera. Eccellente prestazione della squadra italiana che a Bydgoszcz, in Polonia si è classificata al quarto posto, nei campionati europei a squadre. Il risultato, che rappresenta il miglior piazzamento di sempre, in questa manifestazione, è ancor più sorprendente, se si pensa che i nostri atleti hanno sfiorato il podio, preceduti dai francesi solo per l’inezia di mezzo punto.

La “corazzata” britannica, addirittura, è stata lasciata alle nostre spalle mentre i campioni uscenti della Germania sono giunti secondi, sopravanzandoci di solo 1,5 punti. La vittoria è andata a una grandissima Polonia, con otto vittorie in campo maschile e due in quello femminile, ma che giocava in casa.

I campionati europei a squadre sono una manifestazione che è subentrata nel 2009 alla gloriosa Coppa Europa, unificando in una sola classifica i settori maschile e femminile. Sinora, la miglior posizione conseguita dall’Italia era stato il sesto posto, ottenuto in tre occasioni (2009, 2015 e 2017). Il risultato fa ben sperare per il futuro della disciplina principe dello sport, dopo le delusioni delle ultime Olimpiadi e dei campionati mondiali ed europei assoluti che si sono succeduti nell’ultimo decennio.

Ciò che rende ottimisti per il futuro, non è tanto il quarto posto finale, a una stretta incollatura dal podio. E’ il complesso delle prestazioni a confortarci, con quattro vittorie, tre secondi posti e cinque terzi posti.  Un bilancio decisamente migliore della precedente edizione, quando non avevamo conquistato nessuna medaglia d’oro, accontentandoci di quattro secondi posti e due terzi.

Chi è salito sul gradino più alto agli europei a squadre di atletica

Veniamo al dettaglio. Dominatore nella manifestazione, per l’Italia, è stato il quattrocentista Davide Re, che ha vinto l’oro sia nella prova individuale che nella staffetta. Continua, quindi, il suo eccezionale stato di forma che lo ha portato recentemente a battere due volte il record italiano. Il milanese si è presentato ai blocchi con il fresco tempo dia 44.77, primo italiano a scendere sotto i 45 secondi. Dopo essersi aggiudicato anche la semifinale, Il milanese ha fermato i cronometri a  45.35, precedendo di 83 centesimi il britannico Cowan.

Nella 4×400, insieme a Edoardo Scotti, Matteo Galvan e Bryan Lopez, Re ha superato la Francia proprio sul filo di lana. Il tempo di 3:02.04 è la miglior prestazione europea dell’anno, oltre che miglior tempo italiano da 14 anni a questa parte. Da segnalare la prestazione dell’anziano ex primatista Galvan, che vuole ancora  partecipare alle Olimpiadi nel 2020.

Senza avversari Yeman Crippa nei 5000 metri dove, d’altronde, era favorito. La sua vittoria ci ripresenta competitivi a livello continentale nel mezzofondo, dove una volta dominavamo. Purtroppo, Yeman non è riuscito a ripetersi nella corsa breve più tattica dei 3000 metri. Nel finale, è stato superato da avversari più esperti. Il suo quarto posto è comunque soddisfacente.

Inaspettata, invece, la vittoria di Luminosa Bogliolo nei 100hs. La ligure ha emulato la Ondina Valle delle Olimpiadi del 1936, battendo anche lei al fotofinish le più accreditate avversarie. 12.87 il tempo dell’italiana. Lo stesso della tedesca Roleder e solo un centesimo meno della polacca Koleczec che si sono dovute accontentare dei gradini bassi del podio.

Le altre medaglie conquistate

Nei 100 metri, orfani di Filippo Tortu, si è fatto onore l’italo-americano Marcell Jacobs, fresco primatista stagionale con 10.03. Dopo aver vinto la semifinale, ha ottenuto l’argento dietro al plurimedagliato francese Vicaut. Purtroppo la partenza della finale ha dovuto essere ripetuta e ciò ha innervosito il nostro atleta. 10.39 il cronometraggio, a 4 centesimi dal francese, pur con un vento contrario di 1.4 m/s.

Il vento contrario nel rettilineo finale, non ha affatto disturbato Eseosa Desaklu che, con una rimonta incredibile, si è piazzato al secondo posto nei 200 metri. 20.69 il suo tempo, a soli 3 centesimi dal britannico Kilty. Di grande significato il secondo posto della ventenne Marta Zenoni nei 3000 metri. 9:08.34il tempo della giovane atleta, al suo esordio in maglia azzurra.           

La romana Mariabenedicta Chigbolu ha emulato Davide Re, salendo due volte sul podio, anche se sul gradino più basso, sia nei 400 individuali che nella staffetta. In quest’ultima gara è partita in prima frazione e poi ha passato il testimone a Ayomide Folorunso, Rebecca Borga e Giancarla Trevisan, per un tempo complessivo di 3:27.32. 52.19, invece, il risultato della Chigbolu nella gara individuale.

Medaglia di bronzo anche per il ventunenne Stefano Sottile, con 2.22, in un salto in alto dove eravamo orfani del primatista italiano Gianmarco Tamberi. Nella specialità femminile, è salita finalmente sul podio la friulana Alessia Trost, con 1.94. Bronzo anche per Ottavia Cestonaro nel salto triplo, con 14.18.

I numerosi piazzamenti negli europei a squadre fanno ben sperare per il futuro dell’atletica italiana

Le medaglie sono state accompagnate da significativi piazzamenti, segno che il movimento si sta riprendendo nel suo complesso e non soltanto con alcune eccellenze. Al quarto posto, infatti, si sono piazzati Sara Fantini nel martello (67,81), Giovanni Faloci nel disco (60,25) e Filippo Randazzo nel salto in lungo. Quest’ultimo con 8 metri esatti, si sta dimostrando molto regolare su quelle misure.

Al quinto posto nell’asta si sono classificati il rientrante Claudio Stecchi, con 5,66 e Sonia Malavisi con 4,46. Stesso risultato per Ahmed Abdelwahed nei 3000 siepi, in 8:34.30. Stesso risultato nei 5000 femminili, con  Francesca Tommasi, in 15:49.79. Per come sono andate le cose, resta il rammarico di non aver potuto schierare una grande staffetta veloce, stante l’assenza di Tortu e l’infortunio, all’ultimo momento di Marcell Jacobs. Eseosa Desalu, Federico Cattaneo, Davide Manenti e Antonio Infantino si sono comunque fatti onore, giungendo sesti in 39.27.

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