Sblocca Italia e scuole. Intervista a Patrizia Pistigliucci, dirigente dell’Istituto “Bambini nel mondo” di Roma

bambini-a-scuola-saveNel corso delle inchieste relative allo Sblocca Italia, che interessano vari settori per così dire “nevralgici” del nostro paese, sono arrivate alla nostra attenzione diverse segnalazioni sugli effetti che il noto decreto ha prodotto in ambiente scolastico.

Parleremo oggi del progetto governativo e della sua tentata applicazione in un plesso scolastico, i “Bambini nel mondo” (Municipio VII di Roma)  attenzionato” da istituzioni e genitori, autori delle missive di cui prima.

Prima di affrontare le problematiche sollevate dai genitori, ci concentreremo comunque sul piano di edilizia scolastica, voluto dal presidente del Consiglio fin dal suo discorso di fiducia alle Camere del 24 febbraio 2014.

Il piano è composto da tre principali filoni e coinvolgerà in totale 20.845 edifici scolastici, per un investimento pari a 1.094.000.000 di euro (gli interventi contenuti nel provvedimento del governo riguardano circa la metà degli istituti presenti sul territorio nazionale).

Come sappiamo, esso prevede interventi straordinari per la messa in sicurezza e per l’abbellimento degli edifici scolastici.

Il Miur ha pubblicato l’elenco dei primi 1.639 interventi e un portale per il Piano edilizia e spetterà a Comuni e Province assegnare gli interventi entro il 31 dicembre 2014 ( Dl dafare).

Questi interventi, esclusi dal cosiddetto “decreto del fare” saranno finanziati con i 400 milioni dal Fondo di sviluppo e coesione, dopo la della CIPE del 30 giugno 2014, per interventi di messa in sicurezza (scuolesicure), di decoro e piccola manutenzione (scuolebelle).

In questo caso 110 milioni, abbinati a 40 milioni in capo al MIUR, finanzieranno gli interventi di piccola manutenzione, decoro e ripristino funzionale che interesseranno 7.801 plessi scolastici nel corso del 2014. Ulteriori 300 milioni sono in attesa di essere sbloccati nel 2015 e riguarderanno 10.160 plessi. In totale si tratta quindi di 17.961 interventi di piccola manutenzione.

Grazie alla liberazione di risorse dei comuni dai vincoli del patto di stabilità, saranno poi erogati 244 milioni (progetto scuolenuove) .

Altri 381 saranno finanziati con i ribassi d’asta e 845 (Ddg 267), sempre con i ribassi, per il conseguimento del certificato di agibilità e per il completamento della messa a norma.

Neanche a dirlo, numerosi sindaci hanno risposto all’appello del Presidente, segnalando interventi di edilizia scolastica immediatamente cantierabili.

Questi saranno finanziati con fondi propri e otterranno lo sblocco del patto di stabilità.

I sindaci che si sono attivati subito, riceveranno la comunicazione dalla Ragioneria dello Stato sulle procedure di sblocco per l’anno in corso, mentre quelli che hanno chiesto finanziamenti o lo sblocco del patto per interventi che inizieranno nel 2015, saranno inclusi nel prossimo Documento programmatico di economia e finanza e con i mutui in fase di attivazione con oneri a totale carico dello Stato.

Il governo ha altresì promesso ulteriori 3 di miliardi di euro che dovranno arrivare, almeno questo è ciò che afferma il sottosegretario del Ministero dell’Istruzione Roberto Reggi, entro fine 2015.

Da una prima analisi sembrerebbe dunque che il governo voglia seriamente dare un contributo volto a migliorare il cuore pulsante di ogni società che voglia dirsi civile, ovvero l’istruzione.

Eppure, sembra che il progetto sia una bella chimera che trova piena realizzazione solo sulla carta .

Qui infatti i fondi ci sono e oltretutto è arrivato anche uno sblocco dal Patto di Stabilità. Peccato tuttavia che ad oggi manca il via libera ai lavori e che in alcune scuole essi siano già iniziati anche senza l’arrivo dei fondi.

E il via libera tanto atteso, non è ancora arrivato alla scuola “Bambini nel mondo”, almeno secondo le parole della dirigente, dottoressa Patrizia Pistigliucci, intervistata telefonicamente.

Dati confermati anche dall’Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili) che in commissione Cultura alla Camera ha snocciolato qualche cifra, arrivando a sostenere che “circa il 53% dei 2,3 miliardi di euro stanziati prima del 2013 deve essere ancora speso”.

Precisiamo che da indagini condotte dal Censis su oltre 41.000 edifici scolastici statali, 24.000 presentano impianti (elettrici, idraulici, termici) non funzionanti, insufficienti o non a norma.

Il Censis ha precisato altresì che “dei 500 milioni di euro attivati con le delibere Cipe del 2004 e del 2006, a metà del 2013 ne erano stati utilizzati 143 milioni, relativi a 527 interventi sui 1.659 previsti”.

In sintesi: in ben 9.000 strutture gli intonaci crollano visibilmente; in 7.200 edifici occorrerebbe rifare tetti e coperture; 3.600 sedi necessitano di interventi sulle strutture portanti e 2.000 scuole espongono ancora i loro 342.000 alunni e studenti al rischio amianto. Alto pure il rischio sismico e idrogeologico per 6.250 plessi.

Per il Censis “Va meglio l’impiego dei fondi strutturali. Il Programma Operativo 2007/2013 gestito dal Miur e relativo al Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale), attivo nelle regioni Campania, Calabria, Puglia e Sicilia, ha assegnato più di 220 milioni di euro a 541 scuole per interventi nell’ambito della sicurezza degli edifici, del risparmio energetico, per l’accessibilità delle strutture e le attività sportive”.

Nota dolente infine è l’iter dell’anagrafe dell’edilizia scolastica, oggetto di una sentenza del Tar relativa all’accesso pubblico e trasparenza dei finanziamenti.

L’entrata in funzione dell’anagrafe (legge numero 23 del 1996), dopo 18 anni di attesa è prevista per dicembre, o al massimo entro gennaio.

Sulla base delle risorse stanziate e dei ritardi di spesa accumulati, alla fine del 2013 il ministero delle Infrastrutture ha stimato in 110 anni il tempo necessario per mettere in sicurezza tutti gli edifici scolastici italiani.

Per tornare alla scuola “Bambini nel mondo”, a seguito delle segnalazioni di qualche genitore, abbiamo sentito appunto la dirigente Patrizia Pistigliucci.

Dottoressa, dai documenti pervenuti alla mia attenzione emerge che la situazione del plesso “Bambini nel mondo” è alquanto drammatica. Si parla di giardino inagibile, perché mancano i requisiti di sicurezza, infiltrazioni d’acqua un po’ ovunque, tanto che a causa di un allagamento avete dovuto chiudere l’edificio e problemi relativi alle norme igieniche.

Stiamo provvedendo ad abbattere gli alberi piegati che potrebbero minare la sicurezza dei bambini. Altri sono stati potati, inclusi pini secolari, ed abbiamo effettuato anche una derattizzazione, nonostante non si siano mai visti topi all’interno dell’edificio, ma solo in giardino. Sarebbe da incoscienti non intervenire. Un paio di giorni fa è venuto giù un ramo, ecco perché abbiamo dovuto chiudere momentaneamente una parte di giardino.

L’allerta meteo ci ha poi costretti ad accelerare i tempi, ma adesso una parte del giardino è stata pulita.

La questione topi è stata una nota comune a diverse scuole del Municipio VII, tanto che alcune di esse sono state chiuse per gli scarsi requisiti igienici. Lei riferisce che i topi sono presenti solo in giardino. E’ certa che non abbiano nidificato all’interno?

Abbiamo avuto la visita dell’Asl proprio due giorni fa e risulta che è tutto in regola.

Anche dal punto di vista strutturale la scuola non sembra godere di buone condizioni. Nonostante rientriate nei requisitivi dello Sblocca Italia e nonostante lei affermi di essere l’unico istituto finanziato presso il VII, secondo la lettera dei genitori, pare che lei “si vanti” di fare economia. C’è forse un fraintendimento di fondo?

La scuola è stata sottoposta al controllo dal Comune di Roma Capitale, servizio manutenzione e prevenzione: dalle scale di emergenza, a quelle di sicurezza. Si tratta di un edificio di 30 anni. L’ufficio tecnico ha predisposto i lavori di rifacimento delle suddette scale.

Sì, il nostro è l’unico plesso ad aver ottenuto i finanziamenti dello Sblocca Italia perché rientrava negli estremi dell’urgenza, ma io non ho mai fatto vanto di volere economizzare. Ho avuto i soldi, ma o chiudo la scuola o bisogna pazientare per effettuare i lavori, inclusa la tinteggiatura.

Ci può dire l’ammontare della cifra stanziata alla scuola?

Sono arrivati in tutto 28.500 euro per il filone “Scuolebelle”.

Nella lettera si afferma che probabilmente avete affittato il campo di calcetto dell’Istituto. Ci spiegherebbe cosa succede?

Assolutamente falso. Il Comune ha dato in gestione due campetti con un piccolo sovvenzionamento, dove nel pomeriggio si svolgono attività sportive, come in altre scuole del resto.

Insomma i genitori si lamentano a prescindere?

E’ una cosa che mi fa arrabbiare! Nessuno parla delle cose belle della nostra scuola, della didattica e della mensa che è stata operativa fin dal primo giorno di scuola. I genitori hanno chiesto di creare un orto ed un vivaio e abbiamo dato disponibilità.

Tra le varie segnalazioni, si parla anche di prese elettriche nell’atrio vicine a zone di infiltrazioni d’acqua. Pare che siano state messe bacinelle per contenere la perdita dal soffitto e che le prese siano rischiose. E’ così?

No. L’allagamento è stato causato da un giunto otturato a causa degli aghi di pino ma nell’atrio non ci sono perdite. Nell’atrio non ci sono prese di corrente ma sensori e centraline dell’antifurto. Ogni piano (la scuola è fatta a padiglioni), c’è un pannello generale con contatori per togliere la corrente se necessario.

Che interventi avete effettuato a scuola?

L’Ufficio tecnico è intervenuto sulla parte pericolosa della palestra, dello spogliatoio, dove pioveva ed hanno ritinteggiato tutto con estrema urgenza. Adesso il Comune ha ottenuto i finanziamenti ed io per prima ho effettuato le segnalazioni.

Infine, è stato dato anche un allarme salmonella. Crede ci sia del vero?

Assolutamente no. Del resto non ho mai avuto certificati medici attestanti che, anche un singolo bambino, si sia preso la salmonella. L’Asl mi ha detto di stare tranquilla.

Torniamo ai fondi. Le ha detto che ci sono. Quali sono le tempistiche per iniziare i lavori?

Premetto, che io non preso soldi alla scuola, esiste un centro territoriale accreditato. I fondi sono arrivati al Comune, hanno reperito la ditta e adesso dovranno partire i lavori.

Insomma si tratta di tempi o di promesse?

Non ci resta che attendere.

di Simona Mazza

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