“I dieci saggi” hanno partorito il dossier : ma le novità dove sono?

saggiI saggi hanno finalmente partorito le loro idee geniali per sollevare le sorti del nostro Paese.

Già, perché il loro compito era quello di produrre un vademecum di “misure urgenti”, soprattutto per evitare che il M5s potesse  approfittare del caos  creato dai partiti litiganti in cerca di accordi riparatori.

Effettivamente hanno svolto bene il compito assegnato dai tronisti della “vecchia” politica attaccati al potere.

Napolitano, dopo aver ricevuto le due relazioni conclusive che dovrebbero aiutare le forze politiche ad uscire dallo stallo, ha spiegato che esse faranno parte “ delle mie consegne al nuovo presidente della Repubblica”.

Il dossier elaborato dal gruppo composto da Mario Mauro, Valerio Onida, Gaetano Quagliarello e Luciano Violante, va dai referendum (solo quelli confermativi)  alle leggi di iniziativa popolare, e poi revisione del patto di stabilità (interno), legge elettorale, con la proposta di un “sistema elettorale misto (in parte proporzionale e in parte maggioritario) con un alto sbarramento e un ragionevole premio di governabilità”, superamento del bicameralismo paritario, con una sola Camera politica e un Senato rappresentativo delle autonomia regionale, statuto e mantenimento del finanziamento di partiti. In caso di accettazione del modello proposto dalla legge Mattarella, i saggi propongono “l’abolizione dello scorporo”. I deputati, verranno ridotti a 480 e i senatori a 120.

Pene alternative sul campo della giustizia, conflitto d’interessi, durata dei processi e limite alle intercettazioni. L’agenda “possibile”, lunga 83 pagine e proposta dal secondo gruppo composto da Filippo Bubbico, Giancarlo Giorgetti, Enrico Giovannini, Enzo Moavero Milanesi, Giovanni Pitruzzella e Salvatore Rossi, va dalle misure urgenti per gli esodati, a leggi per la crescita, riduzione delle tasse, cigs in deroga “per sostenere il lavoro, introduzione del reddito minimo di inserimento per “ assicurare un’adeguata dotazione del fondo di solidarietà”, per finanziare la moratoria sui mutui, scaduta a fine marzo.

Si parla anche di rilanciare il ruolo dell’Italia negli scambi internazionali, migliorare il sistema tributario, riaprendo i negoziati bilaterali con la Svizzera sulla tassazione dei capitali scudati, aprire alla concorrenza e tutelare meglio i consumatori. Infine, in “materia economico sociale ed europea” i saggi hanno pensato a “ forme di prestito onerose ai privati”, “ripensando l’attuale sistema fiscale, tendendo almeno ad eliminare i disincentivi esistenti, di fatto, per le famiglie”, considerate come “il principale ammortizzatore sociale del Paese”, “proseguire e mantenere la spending review” e mantenere l’impegno all’equilibrio di bilancio anche se va rivisto il patto di stabilità interno secondo il “nuovo” articolo 81 della Costituzione.

di Simona Mazza

foto: gennarocarotenuto.it

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