Two is megl che For : muoversi in città con grande efficienza

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Una vibrazione, è regolare nel ritmo, bzzz – bzzz – bzzz, il mio spirito la avverte e, attratto, va in risonanza con lei, meraviglioso effetto.  
Dopo un poco si aggiunge, quasi a suggellare l’estasi del momento, un suono celestiale e lontano. 
La melodia ora però è più vicina, il mio spirito è perplesso perché vibrazione e suono sembrano infine provenire entrambi da un unico punto… a 40 cm circa dal mio orecchio sinistro…dal… comodino?!

È la svegliaaa!!! Il mio primo sentimento non è propriamente in armonia col creato, è odio, odio nei confronti di questo stupido oggetto grande come un pacchetto di sigarette che vibra e urla rabbiosamente.
Mi contorco, ferito, nego l’esistenza: prima in generale, poi questa in particolare, infine quella della sveglia. La realtà però continua a martellarmi i timpani, devo alzarmi e sono, come sempre, in ritardo…
Meno di un’ora dopo, il primi raggi del giorno mi sorprendono intento a imboccare la porta, saluto muto ma ricco di mimica facciale alla portinaia, tieni la porta aperta alla vecchina del pian terreno e poi in strada. 
Recupero il mio mezzo di trasporto e via: ai lati, file di carcasse metalliche ferme e fumanti, attraverso 8 km di città in 15 minuti e siamo all’ora di punta.
Non c’è trucco e non c’è inganno, è una giornata qualunque di un qualunque giorno lavorativo. Non vi ho convinti? Pensate che non ci si riesca? Allora facciamo un esperimento.
Siete in auto? Difficile se state leggendo il racconto, ma potete fare questo esercizio la prossima volta che vi capita di essere imbottigliati nell’ora di punta. Trovate una via trafficata, se possibile con due corsie per senso di marcia (potrebbe essere una tangenziale).
Come direbbero ad Art Attack: “Fatto?”  Bene, ora che la prigione attorno a voi ha sbarre dai nomi più disparati (C2, Micra, Serie5, Panda, ecc),  eseguite il seguente calcolo: ndp (numero di persone) presenti nell’automobile davanti a voi+ ndp in quella a destra + ndp in quella a sinistra + ndp in quella dietro = rullo di tamburi…5!
Sono un mago? No, semplicemente conosco il tasso medio di occupazione degli abitacoli delle auto che circolano nelle nostre città: è di 1,2 persone per auto.
Una buona fetta potrà quindi dire 5 e una sparuta minoranza dirà 6, quasi nessuno, temo, 20.
La dura realtà è questa, la stragrande maggioranza delle automobili circola al 20% della propria capienza. Se considerate poi che un’auto di piccole-medie dimensioni pesa, per difetto, 1000 kg, capite quanto grande sia lo spreco: per spostare una persona di 75 kg dal punto A al punto B, bisogna far sì che un oggetto che pesa una tonnellata, viaggi a 50 km/h per x km.
Sono stati numerosi i tentativi di convincere gli italiani a fare car pooling, che è un parolone inglese per dire “mettiti d’accordo con altre persone in modo tale da dover usare una sola auto per andare e tornare dall’ufficio”. Autostrade per l’Italia ha applicato una riduzione dei pedaggi per auto molto popolate. Ma al momento l’adesione a questi comportamenti virtuosi è bassissima.

Che cosa, invece, è in crescita? Che cosa ho usato per arrivare in ufficio impiegando così poco tempo?

Dal sito Istat:
“La difficoltà nel trovare parcheggio, la congestione del traffico urbano e le limitazioni alla circolazione dei veicoli nelle zone cittadine sono tutti fattori che negli ultimi anni hanno fatto salire il numero dei motocicli (127,7 per mille abitanti nel 2009, +3,2% sul 2008). In particolare si assiste ad una maggiore diffusione dei veicoli a due ruote destinati al trasporto di persone, che sono aumentati del 76,4% dal 2000 al 2009 (con un tasso di crescita medio annuo del 6,5%).”

aumentati del 76,4% dal 2000 al 2009 (con un tasso di crescita medio annuo del 6,5%).”

Ecco, ho usato una moto. Uno scooter di media cilindrata, per la precisione.
Che spostarsi su due ruote sia una buona idea lo conferma implicitamente anche  il progetto dell’Area C (www.areac.it)  del comune di Milano. La regolamentazione degli accessi è molto più stringente di quella adottata dalla precedente amministrazione, ma motocicli e ciclomotori continuano ad avere accesso gratuito.

Muoversi così è efficiente da tanti punti di vista:

–       carburante: uno scooter consuma mediamente 1/3 della benzina rispetto a un’auto. Parliamo di 30 km/l contro 10km/l

–       spazio: nello spazio occupato da un’auto ci stanno almeno 3 moto

–       tempo: non c’è paragone sulle tratte urbane negli orari di punta

Ci sarebbero poi da tenere presente altri due fattori, per decidere se variare il proprio mix di trasporto:

–          clima: in moto non c è l’abitacolo riscaldato ma negli ultimi anni sono stati fatti passi da gigante, caschi antifog, copertine per le gambe riscaldate e impermeabili, coprimanubri dove infilare le mani, tute e zaini antipioggia, ABS, persino ruote termiche per una migliore aderenza sull’asfalto congelato. Personalmente uso lo scooter 300 giorni l’anno

–          Le due ruote sono più rischiose, si sa, e i danni che si possono subire a seguito di un incidente, anche per una semplice caduta senza colpevoli, sono rilevanti (anche in termini di costi sanitari per la comunità)

A mio avviso comunque, e i numeri sembrano andare in questa direzione, cicli e motocicli prenderanno sempre più spazio nelle città e, come dice il mitico Nico Cereghini: “Casco in testa ben allacciato, luci accese anche di giorno e prudenza sempre!”

Luca Munaretto

foto: notizie.liquida.it

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