Pillole di filosofia: Gottfried Leibniz e Voltaire

Voltaire

Il filosofo tedesco Gottfried Leibniz (1646-1716) affermò con vigore che la grande differenza tra ciò che è costituito di materia e ciò che è costituito di spirito sta proprio nel fatto che ciò che è costituito di materia può sempre essere diviso in parti più piccole.

L’anima, invece, non si può dividere in pezzi.

E partendo da ciò elaborò, inoltre, il concetto di Principio di ragion sufficiente, nel quale pensava che ci dovesse essere una spiegazione logica per qualsiasi cosa.

Poiché Dio è perfetto sotto tutti gli aspetti, ne consegue che Dio deve avere delle ottime ragioni per dare all’universo la forma che gli ha dato.

Niente è stato lasciato al caso.

Dio non ha creato un mondo perfetto sotto tutti gli aspetti, perché ciò avrebbe trasformato il mondo in Dio [dato che Dio è la cosa più perfetta che c’è o che ci può essere].

Ha creato di sicuro il migliore dei mondi possibili, ovvero, quello che contiene la quantità minore di male possibile per ottenere quel risultato.

François-Marie Arouet, meglio conosciuto come Voltaire (1694-1778), non la pensava affatto così.

Questa specie di ‘dimostrazione’ che tutto va per il meglio, non lo soddisfaceva.

Voltaire guardava con profondo sospetto a tutti i sistemi filosofici e a quel genere di pensatori convinti di avere una risposta per ogni cosa.

Campione della libertà di espressione e della tolleranza religiosa, Voltaire era un intellettuale di quelli che fanno discutere.

Tra le frasi che gli vengono attribuite ce n’è una che recita:

“Odio quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto di dirlo” a testimoniare il suo punto di vista rispetto alle opinioni degli altri ed al fatto che anche chi non la pensa come noi è degno del medesimo rispetto.

Gottfried Von Leibniz

L’opera per cui è rimasto più famoso, è un breve romanzo filosofico intitolato “Candide” (del 1759).

Nelle sue pagine Voltaire demolisce il genere di ottimismo sull’umanità e l’universo espresso da Leibniz e lo fa in un modo talmente divertente, che il libro divenne subito un bestseller.

Una particolarità fu che Voltaire non figurò come autore per paura di finire in prigione per essersi preso gioco della religione.

Come a dire che si batteva per una libertà d’espressione e di pensiero, ma ne temeva le conseguenze.

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