Le gazebarie: il reality della politica

berlusconi_bertolaso_FTGSiamo, fondamentalmente, tutti consapevoli che i reality televisivi hanno ben poco di reale: che sia una casa confortevole o un’isola dall’altro capo del mondo, il futuro dei partecipanti è quasi totalmente deciso a tavolino. Ma seppur consapevoli, ci piace sederci sul divano, accendere la televisione e riempire quelle tre ore serali colme di stanchezza: quasi a volerci far precipitare tra le braccia di Morfeo.

Non molto diverso è il reality della politica italiana di questi giorni. Il luogo sono i gazebi sparsi per le piazze della Capitale, i partecipanti sono coloro che vogliono la comoda poltrona del Campidoglio. Sabato 12 e domenica 13 marzo i romani si sono trovati centinaia di tendoni per la strada nel quale si poteva decidere, con un “si” o un “no”, la candidatura di Guido Bertolaso a sindaco di Roma. Ebbene, le gazebarie della ‘lupa capitolina’ hanno dato come risultante il 100 per 100 di “si” in favore dell’ex direttore del Dipartimento della Protezione Civile.

Perché il paragone con un programma televisivo? Perché secondo Bertolaso si sono recati a votare 50mila persone, stabilendo che quasi il 97% dei partecipanti vuole il funzionario e medico romano come sindaco della città eterna. Qui, però, troviamo la ‘magagna’, il trucchetto televisivo per fare audience: secondo l’esperienza di una cronista de Il Fatto Quotidiano.it e di una giornalista de Il Tempo, si poteva votare tutte le volte che si voleva poiché nessun addetto al gazebo controllava la carta d’identità del votante e/o il comune di residenza, tanto che la giornalista de Il Tempo è riuscita a esprimere la sua preferenza ben 22 volte.

Inusuale no? In fondo bisognava essere al pari della conclamata nemica Milano che alle sue votazioni ha smosso tutta la popolazione cinese presente sul territorio lombardo. Una Milano che vede il Presidente della Lega, Matteo Salvini proporre per Roma la quasi mamma Giorgia Meloni, la quale, quest’ultima, sostiene che la sua candidatura è «come un gesto d’amore e di responsabilità» e che Guido Bertolaso «può essere un buon candidato e un buon sindaco se riesce a unire le forze di centrodestra». Un colpo al cerchio e un colpo alla botte insomma: la Meloni si candida sostenuta da Salvini ma ritiene che Bertolaso, sopportato da Silvio Berlusconi, possa essere una buona scelta.

E proprio il Cavaliere, al voto nel gazebo di Portuense, ritiene che la scelta di Bertolaso sia la più opportuna per amministrare una città come Roma, affermando che riderà in faccia a qualsiasi politico si presenti alle elezioni.

Dunque, il voto è previsto per fine aprile-primi di maggio: a noi spettatori non ci resta altro che preparare una poltrona comoda, spegnere i cellulari, mettere nel microonde qualche pop-corn e vedere chi sarà eliminato in questa puntata. Magari aspettiamo che il sonno abbia la meglio su di noi, tanto i risultati li sapremo l’indomani mattina, con la convinzione che era già tutto deciso a tavolino e che, anche in questa occasione, il nostro voto non ha alcun senso.

di Ilaria Cordì

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata

Per inserire il commento devi rispondere a questa domanda: *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.