Diceva un grande scrittore spagnolo, “la vita è sogno”.
Diciamo che la vita è il sogno che noi creiamo; che programmiamo e improvvisiamo a causa delle necessità, per piacere, e per il cambiamento dei nostri pensieri. Ciò che pensiamo genera il sogno della nostra vita. Materializzando i nostri pensieri, possiamo trasformare l’immaginazione in realtà.
Siamo creatori di sogni. Nel nostro sognare, che poi è vivere, siamo così presi dal sogno che ci dimentichiamo che stiamo sognando. È questo il lato più affascinante, comico ed allo stesso fondamentale della nostra storia. Chi è che sogna? Di chi è il sogno?
Se io sono, e mi sento il soggetto che pensa e sogna, sono in uno stato soggettivo, e quello che di cui mi circondo, i personaggi e gli oggetti, che chiamo mondo oggettivo, in realtà sono una proiezione dei miei pensieri che inconsciamente si trasformano in scelte. Ma se io li credo fuori di me, nasce l’illusione, che è il sogno stesso.
Mi diverto e vivo, senza sapere che sto sognando. Bel gioco! I fantasmi generati dal mio sogno sembrano veri, e per me sono oggettivi, fuori di me, alieni e diversi da me.
Che gioco sognare! Che gioco vivere!
La parola illusione, in-lusione, lusione nasce dalla parola latina ludus che significa “gioco”: è così che siamo nel nostro gioco, nella nostra vita, nel nostro sogno. E nel sogno il soggettivo e l’apparente oggettivo si confondono. Nasce così l’egocentrismo, e la conseguente comparazione con il sognato (l’alieno) generalmente si trasforma in opposizione, e raramente in altruismo. In realtà combattiamo con i nostri pensieri che si materializzano diventando scelte ed azioni che sono tutte proiezioni di noi stessi.
Leonardo Comple
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