Una festività religiosa che ha resistito intatta nel tempo: l’Immacolata Concezione
Tra tante festività religiose e civili che sono state ‘declassate’ o hanno visto dimuire il loro significato tradizionale (per esempio il 19 Marzo, San Giuseppe, l’Ascensione o il Corpus Domini), quella che si celebra l’8 Dicembre, ovvero l’Immacolata Concezione, è riuscita a mantenere alto l’interesse popolare e il suo aspetto spirituale.
Le origini della ricorrenza, il Dogma e il monumento di Piazza Mignanelli
Da oltre due millenni i testi del Cristianesimo narrano della Vergine Maria nata senza quello che è definito il ‘peccato originale’, unico essere umano ad esserne privo. La Madonna è anche colei che rimase pura, senza macchia di peccato, per tutta la vita.
Non tutti sanno che la chiesa ha proclamato formalmente questo Dogma solo l’8 Dicembre del 1854, sotto il pontificato di Papa Pio IX. Da allora l’8 Dicembre è festa nazionale in molti paesi cattolici europei e dell’America Latina.
In molti si domandano come mai il monumento dedicato all’Immacolata sia posto a Roma in Piazza Mignanelli, di fronte all’Ambasciata Spagnola presso la Santa Sede.
Se è vero che Papa Pio IX fu colui che formalizzò il Dogma, il paese che più si spese perchè questo avvenisse fu sicuramente la Spagna. La colonna su cui è posta la statua dell’Immacolata, fu finanziata da Ferdinando II delle Due Sicilie.
Il ruolo dei Vigili del Fuoco e l’Immacolata
La festività dell’8 Dicembre vede tra i protagonisti assoluti i Vigili del Fuoco.
Sono loro al mattino presto ad arrampicarsi fino ai 28 metri dove è issata la statua della Madonna e la omaggiano fissando al suo braccio una bellissima corona di fiori.
E’ un gesto che vuole ricordare il giorno dell’inaugurazione del monumento, l’8 Dicembre del 1857, quando di fronte al Papa Pio IX e all’Ambasciatore spagnolo, 220 Vigili del Fuoco permisero con gli strumenti dell’epoca che si avviasse questa tradizione.
Per alcuni anni l’omaggio alla Madonna avvenne in modo saltuario ma da 101 anni, da quell’8 Dicembre del 1923, non c’è stato anno in cui i Pompieri di Roma non abbiano portato la corona di fiori alla Vergine.
La festa del popolo e la benedizione dei pontefici
Se i Vigili del Fuoco sono stati storicamente attori fondamentali dell’omaggio all’Immacolata Concezione nel cuore della Capitale, i pontefici dal 1958 hanno voluto sempre presenziare in Piazza Mignanelli per portare il loro omaggio alla Madonna e benedire i numerosissimi fedeli presenti all’evento.
Si ricordano nei tempi più recenti la presenza, nonostante la precaria condizione fisica, di Papa Giovanni Paolo II e l’intensa partecipazione di Papa Francesco durante i giorni della pandemia.
Nonostante la chiusura quasi totale delle strade del centro di Roma, della fermata della metropolitana di Piazza di Spagna, e le imponenti misure di sicurezza per la tutela della vita del pontefice, la presenza popolare di romani e turisti è davvero straordinaria per numerosità ed intensita partecipativa.
Il discorso di Papa Bergoglio per l’Immacolata Concezione 2024
Nonostante le difficoltà fisiche nella deambulazione e un incidente domestico occorso nei giorni precedenti, testimoniato da un livido sul suo volto, Papa Bergoglio non ha voluto rinunciare a portare il suo omaggio alla Vergine di Piazza Mignanelli.
Nel suo messaggio Papa Francesco ha voluto ricordare le lacrime dei bambini, dei poveri, degli ‘ultimi’, spesso dimenticati dal mondo.
Ha poi voluto parlare dell’imminente apertura dell’atteso anno del Giubileo, che si stima possa portare nella Capitale italiana oltre 35 milioni tra pellegrini e turisti.
Un Giubileo che arriva in un periodo in cui la guerra porta i suoi venti di morte in Ucraina, in Palestina, in Libano ed in tanti altri paesi, come se ci trovassimo di fronte ad una Guerra Mondiale a blocchi.
Ai romani un sorriso è apparso in volto quando il pontefice ha menzionato i mille cantieri in corso nella città, proprio per renderla più belle e pronta per il Giubileo. Cantieri che da mesi rendono difficile la vita dei cittadini ma che secondo il Papa raccontano di una città viva, che vuole migliorarsi.
La chiusura del discorso papale non poteva che riportare l’attenzione sul vero significato del Gubileo: la cura dei ‘cantieri’ dell’anima, la giusta preparazione spirituale per avvicinarsi all’anno Santo, molto più importante di quei cantieri che pure stanno ripulendo le fontane ed i monumenti della città!
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