
Classe 1991, nata a Desenzano del Garda, da madre napoletana e padre svizzero-colombiano, Alessandra Joan Thiele, semplicemente Joan Thiele, è una degli outsider più interessanti della nuova scena musicale italiana. La sua musica ha un grande respiro internazionale e fonde alla perfezione il neo-soul e l’R&B dalle atmosfere oniriche, elettroniche e rarefatte di artisti come The Internet, Miguel, Jhenè Aiko, Kali Uchis con il nu-jazz, il trip-hop britannico e le colonne sonore cinematografiche classiche italiane (su tutte domina l’influenza del grande Piero Umiliani).
Passa la sua infanzia tra la Lombardia, la Colombia, per poi approdare in Inghilterra, nazione importante per la sua formazione musicale, per poi stabilirsi a Milano, dove intraprende la carriera discografica. Esordisce con l’EP a suo nome nel 2016, lavoro cantato in inglese e contenente i singoli “Save Me” e “Taxi Driver”, che ottengono un ottimo successo di rotazione radiofonica su molti network nazionali italiani. Successivamente dà alle stampe “Tango”(2018) e un altro EP intitolato “Operazione Oro”, in cui comincia a comporre pezzi in lingua italiana. Collabora con Elodie ed Elisa nel brano “Proiettili (Ti Mangio il Cuore)”, contenuto nella colonna sonora del film “Ti Mangio il Cuore”, con protagonista la stessa Elodie. Il pezzo è stato premiato col David di Donatello come Miglior Canzone Originale, oltre a ricevere la candidatura al Nastro d’Argento come Miglior Canzone Originale.
Con l’album nuovo “Joanita”, Joan Thiele compie un ulteriore passo in avanti grazie al suo collaudato sound dal respiro internazionale e cinematografico, frutto anche dello studio dell’artista delle musiche del mitico Piero Umiliani, grazie anche all’approvazione e all’apprezzamento da parte delle figlie Alessandra ed Elisabetta, in quel periodo impegnate nella ristrutturazione dello studio del padre.
Lo stesso in cui è entrata Joan Thiele, che ha pensato di omaggiare Umiliani nella quaterna di brani come “Tramonto”, “Occhi da Gangster”(con la partecipazione del rapper Frah Quintale), “Volto di Donna” e “Acqua Blu”, che appunto citano, nelle rispettive basi, alcune composizioni cinematografiche del mitico compositore fiorentino. Da segnalare anche la sanremese “Eco”, classificatasi ventesima alla manifestazione, un pezzo che Joan Thiele ha dedicato al fratello e con un messaggio che è un invito a saper guardare negli occhi le paure e le insicurezze e affrontarle. Ottime anche “Bacio Sulla Fronte”, impreziosita da sezione fiati dal sapore medio-orientale, la bossanova chitarra e voce “L’Invisibile” e l’ipnotico groove tra funk e R&B urban di “XX L.A.”.
“Joanita” si dimostra un lavoro coeso, omogeneo e dall’ottimo standard qualitativo, un’opera in grado di alzare l’asticella della nuova musica italiana e saperle dare quel tocco di internazionalità che è sempre un piacevole sentire, un’oasi di qualità sonora. La voce di Joan Thiele, con il suo cantato tra il sussurrato e il semi-recitato, riesce a dare a questi pezzi un’ottima interpretazione, grazie anche ai testi diretti ma per nulla scontati, che ben si fondono musicalmente e metricamente con le atmosfere sonore, oltre a esplorare l’animo umano nelle sue varie sfaccettature.
Pur essendo arrivata ventesima all’ultima edizione del Festival di Sanremo, Joan Thiele è riuscita ad avere il meritato apprezzamento da parte della critica specializzata e dei network radiofonici italiani, rivelandosi una brillante outsider, desiderosa di voler affermarsi artisticamente, proponendo musica italiana di facile fruizione e assimilazione ma all’insegna della qualità e che esula dalle produzioni plastificate contemporanee. E non resta che sperare che questo suo nuovo album sia l’inizio di un soddisfacente prosieguo di carriera per la cantante bresciana.
Fonte foto: profilo Facebook Joan Thiele
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