Jazz a Roma, un genere musicale che ha messo radici

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Jazz a Roma. Nonostante le difficoltà organizzative per le manifestazioni musicali e le difficoltà dovute al Covid, Roma è ancora un’interessante piazza per la musica jazz. Lo scorso mese di novembre, infatti, approfittando di una finestra concessa dal lockdown, si è tenuta la 44ma edizione del Roma Jazz Festival. È ormai uno dei più importanti appuntamenti internazionali dedicati a questo genere musicale. Il festival, è ideato e organizzato in coproduzione con la Fondazione Musica per Roma.

Tema di questa edizione è stato Jazz for Change. Un cambiamento reso necessario dall’emergenza climatica e dalla messa in discussione dei diritti civili. Su questa linea si trovano anche movimenti radical come Climate for Change e Black Lives Matter. Il jazz, d’altronde ha sempre voluto far sentire la sua voce ed essere protagonista della storia civile e culturale.

La Casa del Jazz

Oltre all’annuale festival, il genere musicale, a Roma, è sostenuto principalmente da Casa del Jazz. Un progetto fortemente nel 2006 voluto dall’allora Sindaco Veltroni. La sede dell’associazione è una villa con un grande parco per i concerti situata in Viale di Porta Ardeatina. Fu confiscata al boss della banda della Magliana Enrico Nicoletti e destinata a tale iniziativa. Sede di concerti jazz, ha ospitato in questi primi 15 anni di attività i più grandi musicisti italiani e internazionali. All’interno della struttura principale, vi è un auditorium multifunzionale di 150 posti. Lo si utilizza per concerti dal vivo, proiezioni e incontri.

Altri tre edifici ospitano differenti attività. Tra queste un ricco archivio audiovisivo, consultabile tramite postazioni multimediali, e una biblioteca. Inoltre sale di prova e di registrazione, una foresteria a disposizione dei musicisti ospiti e il Bo.Bo. Restaurant. I più importanti eventi organizzati dalla CdJ sono comunque ospitati al Parco della Musica che, dal 21 giugno, è tornato a rappresentare la musica dal vivo.

Locali jazz storici: il Music Inn

Se oggi a Roma la diffusione della musica jazz si deve principalmente all’iniziativa di Musica per Roma, non si può dimenticare la gloriosa azione svolta in passato dai circoli privati. Purtroppo sono passati i tempi in cui splendeva il Music Inn, con sede in Largo dei Fiorentini, all’imbocco di Via Giulia. Aperto nel 1971 in un umido scantinato da Pepito Pignatelli, il Music Inn è stato per almeno un quindicennio il tempio romano del jazz. Trasformato in cocktail bar alla morte del suo fondatore, ha chiuso definitivamente nel 2019.

Il Music Inn ha ospitato personaggi come Miles Davis, Gato Barbieri, Elvin Jones, Bill Evans, Charles Mingus e Max Roach. Poi si sono esibiti il quartetto di Ornette Coleman, il sestetto di Steve Lacy, con Steve Potts ai sassofoni, Giorgio Gaslini, il Perigeo e Dusko Goykovic. Il club è stato anche un punto di riferimento per tanti giovani musicisti italiani. Tra essi, Giovanni Tommaso, Maurizio Giammarco, Massimo Urbani, Enzo Pietropaoli, Danilo Rea e Roberto Gatto. Ma anche per i più anziani Franco Cerri, Enrico Pieranunzi e Tommaso Vittorini.

Big Mama e Alexanderplatz

Altro storico locale con sede in Vicolo di S. Francesco a Ripa, in Trastevere, era il Big Mama. Ma a seguito dell’emergenza sanitaria ha chiuso forse definitivamente. Non si prevede infatti, al momento, la ripresa delle attività musicali. Aperto nel 1984 dal chitarrista blues Roberto Ciotti, scomparso a 60 anni nel 2013, si contraddistingueva soprattutto per le jam session improvvisate. Vi partecipavano artisti vari e quasi sempre lo stesso Ciotti o i membri della sua band.

Dovrebbe invece riaprire l’Alexanderplatz, di Via Ostia 9, al Trionfale. Anche se sul suo sito non sono ancora previsti eventi in programma. Aperto anch’esso nel 1984, il suo fondatore e direttore artistico è Giampiero Rubei. Sarebbe il più antico club funzionante in Italia, l’unico pluripremiato dalla rivista specializzata statunitense Downbeat International. Vantava, prima dell’emergenza Covid, oltre 36 anni di programmazione di alto livello internazionale.

L’AlexanderPlatz, è un intimo e raccolto luogo sacro in cui si ha il privilegio di conoscere dei grandi artisti. Sui suoi muri, a testimonianza, sono impresse le firme lasciate da autorevoli musicisti del passato. È frequentato da un pubblico attento con cui condividere l’immersione in uno spettacolo ogni sera entusiasmante ed unico. Il locale dispone inoltre di una cucina internazionale con uno stile mediterraneo ed un american bar. Forse, grazie a ciò è riuscito a sopravvivere per tutti questi anni.

Locali jazz in funzione in zona Piramide

Fortunatamente, a Roma, sono ancora in funzione altri numerosi jazz club privati. Dal 1° giugno è ripartito Elegance Café jazz club. Musica jazz dal vivo con la formula More than jazz. Cioè un connubio perfetto tra jazz, cocktail bar e ristorazione di nuova generazione. Dopo i quasi quattro anni di attività nel cuore della “Dolce vita”, a Via Veneto, nel 2016 si è spostato dalle parti del porto fluviale, in Via Francesco Carletti, 5.

Sempre in zona Testaccio-Piramide, in Via Giuseppe Giulietti 14, abbiamo il Bebop Jazz Club. È uno spazio dedicato alla musica blues e jazz. Organizza esibizioni di jazzisti appartenenti al background romano e nazionale, ospiti stranieri, senza tralasciare lo swing delle Big Band. L’accesso al BeBop Jazz Club e ai suoi concerti è gratuito per i soci in possesso della tessera annuale, che consente di partecipare a tutte le attività organizzate.

Centro storico e quartiere Trieste

In Via Bellinzona 2, zona Trieste, vi è invece il Cotton Club, un ristorante e wine bar con musica live. Ogni sera dal giovedì al sabato ospita concerti di musicisti internazionali jazz, swing, charleston, foxtrot e dixieland. Il locale è arredato in stile retrò con tavoli per la cena apparecchiati davanti al palcoscenico. Si può anche entrare dopocena a partire dalle ore 22.00.

Infine, un locale davvero imperdibile per ascoltare un buon concerto jazz: il Gregory’s Jazz Club. Si trova vicinissimo Piazza di Spagna; in via Gregoriana 54a e ricorda gli storici locali newyorkesi dove è stata scritta la storia del jazz. La sala concerti, al piano superiore, dispone di un’ottima acustica. Allestisce concerti e serate dedicate al dixieland, il bebop, lo swing hard bop. Senza dimenticare i tributi ai grandi maestri del passato, e le jam session tirate avanti fino a tarda notte. Nel bar si possono bere i più prestigiosi whisky scozzesi, distillati delle Highland e delle Isole Orcadi, oltre ad una selezione delle migliori etichette irlandesi e americane. E ciò fa tanto atmosfera!

Foto di Social Butterfly da Pixabay

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