La riunione dei montiani cha deciso per la presentazione alla Camera di diverse liste, contro il parere di Corrado Passera che a questo punto decide di fare un passo indietro: «La mia linea non è passata. Mi dispiace, ma a questo punto non sono più disponibile».
Le liste saranno federate e i candidati saranno sottoposti al controllo di Bondi. Soddisfatto Casini che in una conferenza stampa a Roma ha dichiarato: “Da ieri sono alle nostre spalle, finalmente, populismo, demagogia e finte promesse elettorali. Abbiamo preso l’impegno di non prendere in giro gli italiani. Monti non ha la bacchetta magica e mentre si sta aprendo la fiera delle promesse noi abbiamo il coraggio della verità” aggiungendo: “Noi ci sottoporremo al vaglio di Bondi sulla base dei criteri che saranno stabiliti dal presidente del Consiglio e saremo ben lieti di farlo”.
Nel frattempo l’ex magistrato Antonio Ingroia scioglie le riserve affermando la sua candidatura nelle fila di un nuovo partito “Io ci sto” e sferrando un duro attacco a Piero Grasso ed al Pd. Secondo Ingroia infatti Grasso sarebbe stato scelto come Procuratore nazionale antimafia proprio da Berlusconi in seguito all’esclusione di Giancarlo Caselli, e fu sempre Grazzo a proporre nel 2012 un premio per il governo Berlusconi per essersi distinto nella lotta alla mafia. Dure le critiche anche nei confronti di Bersani: “mi auguro che Bersani sappia che l’avevo cercato personalmente, ma non ho ricevuto risposta, me ne farò una ragione. Evidentemente si sente un po’ il padre eterno, Falcone e Borsellino quando li cercavo rispondevano subito”. Ribadisce in ogni caso che la porta per il Pd rimane aperta.
di Redazione
foto: palermo.ogginotizie.it
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