Hillary Clinton vince con la monetina

Hillary Rodham ClintonEbbene si, per stabilire chi abbia vinto nelle primarie dello IOWA si è ricorsi alla monetina (stranezze USA) e la Clinton l’ha spuntata su Sanders. La Clinton ha ottenuto il 49,89% dei voti contro il 49,54% del senatore del Vermont, il testa a testa più «stretto» mai registrato in Iowa.

Non comincia bene la campagna elettorale delle Clinton anche se si tratta solo dei “caucus” ovvero piccoli comitati elettorali dove chi vuole si può iscrivere e partecipare al voto, interno al partito per la nomination dei vari candidati. Quindi non una vera e propria consultazione elettorale ma una valutazione libera sulle preferenze verso un candidato.

Che l’ombra di Sanders, cominciasse a farsi minacciosa lo si era capito, dalla partecipazione ai suoi comizi, di molto superiore, oltre il doppio di quelli registrati dalla Clinton.

Bernie Sanders “il socialista” come ama definirsi, che guarda ai sistemi del welfare nord europei, contrario alle lobby di Wall Street, sembra in questo momento più popolare a livello di massa di Hillary. Certo nulla di grave, anche perché i conti si faranno negli Stati più importanti, ma se si pensa che Obama proprio dallo IOWA iniziò la sua cavalcata insperata verso la casa Bianca, i voti presi da Sanders possono essere un campanello d’allarme.

Ovviamente la Clinton è in possesso non solo di grandi finanziamenti ma anche di una organizzazione elettorale potentissima, e visto il ruolo da lei avuto per anni, ampiamente a conoscenza delle potenti lobbies politico economiche che alla fine comandano la politica USA. Cosa che per ora manca quasi del tutto a Sanders.

Tra i repubblicani, Donald Trump esce sconfitto battuto da un altro ultraconservatore Cruz e questo poteva anche essere prevedibile visto l’elettorato caratterizzato da una presenza di conservatori religiosi. Ma la vera sorpresa è stata quella di Marco Rubio, di origine cubana, quarantacinquenne senatore della Florida, che è arrivato a pochi voti da Trump.

Questa in campo repubblicano è la vera scossa. Gli ultra conservatori iniziano a trovare le prime difficoltà, e non è detto che i finanziatori del partito repubblicano possano decidere di puntare su Rubio, visto che il moderato Jeb Bush, ha ottenuto non più del 3%. Rubio tra l’altro ha un buon appeal tra l’elettorato giovanile.

L’ultraconservatorismo, non piace all’elettorato americano, molto variegato sia culturalmente che socialmente non solo a livello di stati, ma anche al loro interno, e quindi si punta a qualcuno più moderato che sia in grado di riunire le varie anime del partito.

Le prossime consultazioni nel New Hampshire, South Carolina e Nevada, ridurranno sostanzialmente il numero dei pretendenti alla «nomination» alla Casa Bianca.

Certo lo IOWA è un piccolo stato, conta poco, però già da oggi si può immaginare che Hilary Clinton e Donald Tramp non sono colossi imbattibili.

Potenza della democrazia.

di Gianfranco Marullo

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