Franca Rame: l’addio con le note di “Bella Ciao”

Morta Franca Rame. Foto di archivioMilano-Franca Rame (83 anni), attrice e icona del femminismo è morta, e il suon modo di vivere “estremo” ha diviso in due l’Italia. Sì perché per lei non esistevano alternative, né mezze misure all’ideologia applicata, all’avversione per il neofascismo e la difesa di una moralità intellegibile.

Ieri una folla silenziosa ha atteso di salutarla ala Camera ardente allestita presso il Piccolo Teatro di Via Rovello, dove Franca aveva esordito e dove aveva conosciuto l’amato Dario Fo.

Il Piccolo Teatro, seconda casa di Franca, è un luogo estremamente significativo. Al sue esterno si trova una targa di marmo che recita” qui hanno subito torture e trovato la morte centinaia di combattenti per la libertà, prigionieri dei fascisti”. Oggi è tappezzato dalle locandine degli spettacoli della coppia Fo-Rame.

Tanti gli amici, di tutte le età, riuniti per ricordare Franca Rame, senza mai trascendere nel patetico o nel melanconico, anzi una certa aria serena accettazione ha pervaso l’atmosfera. Immancabile il coro di” Bella Ciao”, tanto caro a Franca “, la partigiana”.

In un suo blog del 30 gennaio aveva scritto “penso anche la mio funerale e qui, sorrido. Donne, tante donne, tutte quelle che ho aiutato, che mi sono state vicino, amiche e anche nemiche, vestite di rosso, che cantano Bella Ciao”.

L’invito è stato subito accolto dalle presenti, ma anche in rete, dove la pagina Fb di Franca è stata letteralmente sommersa di “rosso”.

Dario Fo, immancabilmente ha mostrato il suo humor “Non continuate a stringermi la mano, mi si sta sfasciando, ancora una mezz’ora e mi porteranno all’obitorio”.

La bara rivestita di rosso era distesa su un tappeto di fiori, poi una valanga di messaggi scritti per lei dalle donne che lei aveva tanto difeso per tutta l’esistenza.

Da giovane fu rapita e violentata da alcuni estremisti gravitanti in ambienti della peggiore destra fascista, ma ebbe la forza e il coraggio di portare in scena l’episodio con una densità espressiva da lasciare senza parole.

Anni dopo si è scoperto che l’azione era stata ispirata da alcuni ufficiali dei Carabinieri di pastrengo ma immediata era arrivata la smentita dei fascisti.

Con il marito Dario Fo aveva apertamente condiviso lavoro e campagne social, come ad esempio la denuncia delle false flag e dei falsi attentati terroristico dell’11 settembre.

La coppia aveva fatto del” politically uncorrect “ un vero cavallo da battaglia, tanto da attirarsi le antipatie dei media tradizionali. Per questo motivo si dedicarono all’arte del teatro, curandone ogni processo: dalla scrittura alla recitazione.

Nel 2006 si fece eleggere in Senato nella lista Idv di Di Pietro, ma a dire il vero, fu un passo falso che la costrinse, in certi casi, a “piegarsi” alle politiche maggioritarie. A tal proposito firmò a favore dell’ampliamento della super base americana di Vicenza (aveva partecipato a una marcia di protesta contro la base) e per la missione italiana in Afghanistan (dichiarò che si sarebbe dimessa se ci fossero stati morti).

Oggi si è tenuta la cerimonia funebre: Un grande striscione con la riproduzione del “Quarto stato” di Pellizza da Volpedo ha seguito tutto il corteo funebre.

Dario Fo, tra i primi ad arrivare ha affermato “la mia non sarà un’orazione funebre, ma un commiato” ha poi ringraziato i milanesi che si sono radunati per l’ultimo saluto alla sua compagna di vita. “Grazie a tutti, soprattutto alle donne in rosso”, ha detto mentre si andavano diffondendo le note di ‘Bella Ciao’, suonata dalla Banda degli Ottoni e ‘Addio Lugano Bella’. Il feretro è uscito dalla camera ardente tra gli applausi e accompagnato dal grido: “Ora e sempre resistenza”.

Anche il sindaco Giuliano Pisapia ha salutato l’attrice:’ Sei stata una donna coraggiosa, libera, forte, guarderemo alla tua forza per essere più forti, al tuo coraggio per non avere paura, alla tua libertà per difendere quella di tutti noi. Sei stata e sei proprio brava. Anche oggi hai riempito la piazza, c’è l’impegno perché i tuoi e i nostri sogni divengano finalmente realtà. Sappiamo che ci accompagnerai con il tuo coraggio e la tua caparbietà. Continueremo a indignarci e ad avere il coraggio per combattere le ingiustizie, e Franca sarà sempre con noi”.

di Simona Mazza

foto: oggi.it

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