Finocchiaro: dopo Monti un governo politico guidato da Bersani

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“Non possiamo che essere contenti che si manifesti soddisfazione da parte di soggetti politici e sociali nei confronti dell’operato del governo Monti. Ma per il dopo serve un governo politico guidato da Pier Luigi Bersani. Monti è stata la scelta giusta, ma quella che deve seguire è una fase politica. E noi, come partito maggiore, dobbiamo imprimere alla seconda fase – quella della crescita del Paese – la forza, le specificità e le priorità del Pd”. Questa la sintesi dei ragionamenti che Anna Finocchiaro, Presidente dei senatori del PD compie sulla fase politica in due interviste al Messaggero e all’ Unità.

” L’apprezzamento verso il governo Monti a mio giudizio finisce per riconoscere anche l’atto di generosità che il Pd ha compiuto lo scorso novembre rinunciano ad andare subito alle elezioni. Trovo un’ottima cosa che forze politiche e sociali condividano l’opera di risanamento messa in atto dal governo e che il riconoscimento della ripresa dell’autorevolezza dell’Italia a livello internazionale venga ritenuto un bene prezioso per l’intera comunità nazionale. Ne consegue che viene letto in maniera corretta anche il sacrificio che noi come parte politica abbiamo fatto quasi un anno fa. Ma un partito politico esiste anche perché punta legittimamente al governo ed è ovvio che, dopo questa fase, un governo politico sia quello più indicato ad interpretare i bisogni del Paese. La fase del governo tecnico non può durare all’infinito, se non altro per l’imminente fine della legislatura. Tra poco si tratterà di fare delle scelte e di interpretare la volontà di indirizzo politico che gli elettori esprimeranno. Credo che il Pd abbia delle idee per la crescita del nostro Paese che meritano di essere verificate alla prova del governo”.

Io penso che ci sia soprattutto la richiesta di un governo autorevole. Per quello che ci riguarda abbiamo già dimostrato di saper governare questo Paese. Se toccherà a noi lo faremo sulla base di un programma preciso. Mi permetto di far notare che dall’altra parte non c’è alcuna intesa. Il Pdl appoggia Monti. La Lega è all’opposizione. La grande coalizione è l’ipotesi dei perdenti. Noi pensiamo di vincere con uno schieramento che abbia i numeri e la coesione politica per governare in maniera stabile”.

Sulla questione della legge elettorale la Finocchiaro poi afferma: “E’ un fatto che da quando il presidente Berlusconi è tornato sulla scena politica si è impantanato tutto. Avevamo anche trovato un accordo sulla riduzione dei parlamentari e sulla riduzione del bicameralismo perfetto. Niente. Saltato tutto. Stiamo assistendo ad una melina del PdL dovuta alle difficoltà strategiche di Berlusconi e ai diversi interessi delle fazioni interne di quel partito. La situazione è complicata ma resto fiduciosa sulle possibilità di una mediazione necessaria, peraltro, non solo sulla legge elettorale, ma anche sui provvedimenti anticorruzione bloccati dal PdL”.

Quanto al dibattito sulle primarie, Finocchiaro avvisa: “Si faranno, il treno è partito”. Ma sull’esito non è ininfluente la partita della riforma del Porcellum: “Con il proporzionale secco e senza le coalizioni, io credo che il Pd dovrebbe candidare premier il proprio segretario”.

E sui rapporti con Casini che vuole un Monti bis la Presidente dei senatori del Pd conclude: “Casini vuole Monti? Bene. È la posizione, oggi, del segretario dell’Udc. Ma dopo le elezioni, se il Pd sarà la principale forza di una coalizione vincente che comprenda anche l’Udc, io credo che i ragionamenti a quel punto saranno altri”. (noodls)

Foto: periodicoilgrillo.com

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