Eurozona: la nuova ricetta di Mario Draghi

mario-draghi-121024104343_bigA Francoforte si sono riuniti i banchieri dell’eurozona, sotto la giuda di Mario Draghi. La decisione partorita dalla Banca centrale europea è stata quella di tagliare i tassi di interesse e Draghi ha inoltre stabilito che vi sarà una nuova tornata di prestiti alle banche.

I tassi scenderanno così dallo 0,2% allo 0,15%, mentre quello per il rifinanziamento marginale scende allo 0,40%. Il vero cavallo di Troia è tuttavia quello relativo alla sforbiciata del tasso sui depositi, che dovranno arrivare al -0,1%.

Grazie alla “Targeted longer-term refinancing operations”, le banche che porteranno la loro liquidità a Francoforte dovranno pagare una tassa, con l’obiettivo di usare poi quei soldi per concedere prestiti alle imprese, alle famiglie, i cosiddetti titoli Abs ( tranne che per l’acquisto di abitazioni) e alle società non finanziarie, per evitare che a beneficiare dell’operazione siano soprattutto gli acquisti di bond, come avvenne in passato.  Gli Abs non godono infatti di buona reputazione, perché nel 2008 proprio il loro uso indiscriminato ha causato il crollo dei valori immobiliari  e la crisi dei mutui.

Mario Draghi ha precisato che la prima tranche di prestiti straordinari alle banche a tassi agevolati avverrà a settembre, la seconda a dicembre. I rimborsi potranno invece iniziare dopo 24 mesi e il tasso d’interesse sarà quello di riferimento della Bce, aumentato di 10 punti.

Gli analisti più esperti hanno tuttavia precisato che da sola questa mossa potrebbe non essere sufficiente ed allora si potrebbe optare per una soluzione alternativa, quella di comperare titoli di Stato dei paesi più forti, per un valore di circa 1.000 miliardi.

Queste misure saranno accompagnate da interventi di politica straordinaria quali: aste di liquidità o sospensione della sterilizzazione degli acquisti di titoli di Stato. La proposta è stata avallata anche dal governatore della Bundesbank, Jens Weidmann, secondo il quale tale mossa avrebbe come obiettivo quello di abbassare i tassi sui titoli, alzarne i prezzi e far ripartire l’economia.

di Simona Mazza

foto: iljournal.it

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