Come risolvere la crisi italiana? Via i dinosauri e spazio ai giovani

dinosauri

L’Italia è in crisi, parte dell’occidente anche ma soprattutto gli Stati Uniti sono stati declassati da Standard & Poor’ s, la principale agenzia di rating americana, da tripla A (AAA) a doppia A più (AA+). Sostanzialmente, senza entrare nel dettaglio, significa che questa “bocciatura” potrebbe portare agli USA il deprezzamento del dollaro, interessi più alti da pagare e rischi maggiori per chi investe a Wall Street. 

 

Ma, semplificando molto, il vantaggio degli americani e l’ottimismo di diversi esperti su una loro ripresa a breve periodo sta nel fatto che gli statunitensi si fidano dei giovani, anche di altre nazionalità, e sostengono le idee migliori che questi tirano fuori. Di fatto, con finanziamenti agevolati e zero burocrazia, mettono i ragazzi in condizione di creare aziende e di attuare progetti che molte volte risultano essere di livello eccelso e internazionale. La politica americana, in questo modo, regala speranza al resto della popolazione giovane, incentiva la ricerca e crea un volano economico di notevoli dimensioni che si trascina dietro un indotto importante per il lavoro; donando inoltre sprint alla comunità e benefici alla borsa. Per questo motivo, piuttosto elementare, credo che la ripresa americana non sia una chimera. A differenza della nostra crisi finanziaria, ormai cronica, difficile da risolvere secondo la gran parte degli economisti o addirittura tanto grave da riportarci al ritorno della lira per gli esperti più catastrofici.

 

Solo per fare qualche esempio, nell’ultimo decennio negli Stati Uniti sono nati dal nulla mega imprenditori. Penso a Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, Jack Dorsev, padre di Twitter, per non parlare delle menti geniali di Bill Gates (Windows), di Steve Jobs (Apple), oggi entrambi agè, ma trentenni quando partorirono le loro “creature”  tecnologiche.

 

Il nocciolo sta proprio qui: bisogna fidarsi dei giovani. Ciò che non accade in Italia. Noi abbiamo illustri vecchi ai vertici politici, ai vertici aziendali, ai vertici della comunicazione e giovani “costretti” a stare nelle case dei genitori perché senza soldi, senza lavoro e senza speranza. Questo ci costringe a vivere con idee stantie, regole antiquate e burocrazia preistorica.

 

Ieri il presidente della Repubblica, 85 anni, è rientrato dalle ferie per parlare della crisi con il presidente del Consiglio, 75 anni. Ha avuto incontri con il presidente del Senato, 61 anni, oggi incontrerà il presidente della Camera, 60 anni fra qualche mese. Di seguito l’età di alcuni leader europei da anni al governo nei loro paesi:  Zapatero (51) Sarkozy (55), Cameron (56),  Merkel 57. Per non parlare del presidente degli Stati Uniti d’America che ha compiuto 50 anni il 4 agosto scorso.

 

Quindi carissimi dinosauri de’ noantri, riunitevi presto, tagliate le spese, tagliate i deputati, risolvete i problemi, se ci riuscite, e poi andate a casa.  Le idee, i progetti e il futuro si costruiscono con l’energia fisica che ti sostiene e soprattutto con cervelli giovani, aperti al prossimo, che ti permettono di incoraggiare e agevolare quelle genialità propositive utili alla Nazione dove vivi. 

 

di Enzo Di Stasio

 

Foto: evidenzaliena.wordpress.com

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