China & Comics

Rubrica di fumetti varia ed eventuale

Perché una rubrica tutta dedicata al fumetto? Perché avventurarsi in un mondo ancora sconosciuto ai più e considerato da molti “roba per ragazzi”?

Le ragioni sono molteplici: innanzitutto perché quella del fumetto (indicato col termine omnicomprensivo “comics”, in inglese) da tempo non è più considerata un’arte minore, né materia esclusivamente per diciottenni o per adulti poco cresciuti. In alcune parti del mondo (la Francia, le Americhe del nord e del sud, il Belgio, il Giappone, solo per fare alcuni esempi) hanno di fatto metabolizzato i comics nella propria cultura e di fatto i fumetti sono parte integrante del patrimonio ideale dei rispettivi Paesi. I comics sono divenuti parte integrante della cultura popolare e intellettuale e non più quindi solo materiale di discussione per una piccola setta di aficionados. Insomma, il fumetto (sia d’autore che quello più popolare) ha fatto ormai la propria gavetta e si è conquistato i gradi sul campo: prova ne sono i numerosi articoli pubblicati sui grandi quotidiani, il ricorso del cinema mondiale ai personaggi e alle storie supereroistiche e non, i saggi e gli approfondimenti che popolano tanto la Rete quanto le riviste internazionali.

In Italia, che pure possiede una tradizione fumettistica gloriosa e ricca di soluzioni che possono essere senza ombra di dubbio annoverati fra i massimi livelli mondiali mai raggiunti da questa forma di arte (penso solo per fare qualche nome da Sergio Toppi a Milo Manara, da Hugo Pratt a Dino Battaglia, dalle Sorelle Giussani a Gipi), il fumetto resta ancora in gran parte poco conosciuto, pur avendo ormai raggiunto una sua piena autonoma dignità sia contenutisticamente che nelle forme espressive che le sono proprie, aprendo una profonda riflessione non solo a livello delle tematiche trattate, ma anche delle invenzioni grafiche sempre oscillanti tra classicità e innovazione, tra purezza del segno e contaminazione.

E dulcis in fundo, parleremo di fumetti perché, anche esulando, se mai fosse possibile, dal discorso sul medium e dalle riflessioni sulla cosiddetta “arte sequenziale”, gli esiti di questa forma d’arte ormai arrivano a vette di assoluta maestria narrativa e possono essere classificati come veri e propri capolavori: ne avrete prova nei prossimi appuntamenti di questa nuova rubrica.

Simone Di Conza 

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