De gustibus non disputandum est

Su “i gusti” non si discute; è vero! Proviamo ad adattare la massima ai “Gusti Misti”, un’ emergente compagnia teatrale che da qualche anno intrattiene il pubblico della capitale, per soffermarci a considerare delicati aspetti celati nel detto latino.   

La compagnia nasce più di sei anni fa nel quartiere lidense di Roma da giovanissimi ragazzi della scuola di teatro di Antonia Di Francesco che ancora (e ancora, ribadirei) regala talenti alla recitazione.

I giovani e promettenti attori si riuniscono davanti un buon gelato per scegliere il nome della compagnia, riordinare le idee e reclutare nuovi amici per dare inizio a questa avventura che li vedrà esordire con “Storia di un gelido Inverno” (di Kenneth Branagh).  

Ed anche oggi, proprio davanti un buon gelato, conversiamo con uno dei membri fondatori del gruppo, il regista e attore Massimiliano Martini, due volte vincitore del premio alla miglior regia nella Rassegna “Ettore Petrolini” del Teatro7, diretto da Michele La Ginestra.  

GC: Massimiliano, cosa vi ha portato alla scelta del nome “Gusti Misti”?

MM: La ricchezza della diversità. Anche se nel corso degli anni si sono avvicendati svariati attori professionisti o alle prime esperienze, la forza viva che ha sempre tenuto unito il gruppo, oltre alla passione per il gioco delle parti, è sempre stata la molteplicità e la varietà dei singoli, la differenza di stili, di sensibilità, di carattere e di… gusti.  

GC: Quanto c’è della vita di Massimiliano nell’attività di regista?

MM: Tanto. Mettere un pizzico di vita quotidiana, semplice o complesso che sia, nelle scene, rende lo spettacolo “gustosamente” vero ed emozionante. E’ questo che ci fa entrare in sintonia con il pubblico e che ci permette di coinvolgerlo per un’ora e mezza nella storia che rappresentiamo.  

GC: Dal 28 Settembre al 3 Ottobre i “Gusti Misti” parteciperanno con “Il marito di mio figlio”, di Daniele Falleri, a “Il meglio di 10 anni di rassegne giovani” del Teatro7. Il titolo svela la particolarità dell’argomento: come pensa che accoglierà il pubblico un tema così delicato?

MM: Tutti i componenti della compagnia si sono innamorati di questo testo che racconta con naturalezza le mille difficoltà che una coppia omosessuale vive quando si confronta con la famiglia.

Si tratta di una storia divertente e a tratti esilarante che non ha bisogno di ricorrere allo stereotipo della macchietta gay per strappare una risata. E’ un viaggio introspettivo nell’animo umano, in cui ci si chiede quale sia il vero confine tra maturità e tabù e come sia realistico che di fronte a qualcosa che non si comprende fino in fondo, si metta in discussione la propria visione delle cose, il proprio… gusto della vita.

GC: A questo punto non posso fare a meno di chiederti: “sui gusti non si discute”?

MM: A mio avviso le discussioni sono sempre costruttive quando permettono un sereno confronto di idee ed una crescita personale. L’importante è non cadere nei tranelli del pregiudizio.  

Ringraziamo Massimiliano Martini per la disponibilità e invitiamo chi volesse conoscere meglio la compagnia dei “Gusti Misti” a visitare il sito www.gustimisti.it  

Giuseppe Chianese 

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