Champions League, impresa della Juve a Londra. Tottenham eliminato

28E200BD-7733-4D86-A8D4-3B1093549D8AIl ruggito della “Vecchia Signora”. La Juventus vince a Wembley nel ritorno degli ottavi di finale di Champions League e compie un’impresa da consegnare alla leggenda. La squadra di Allegri batte in rimonta (1-2) ed elimina il Tottenham guadagnando l’accesso ai quarti al termine di una gara pazzesca, vibrante e ben giocata da entrambe le squadre.
Un obiettivo che sembrava se non proibitivo quantomeno molto difficile dopo il 2-2 di Torino. Nel giro di tre minuti, la premiata ditta Higuain e Dybala risponde al vantaggio nel primo tempo siglato da Son che aveva fatto intravedere agli Spurs la porta della qualificazione.

Primo tempo di marca Hotspur, con i campioni d’Italia passivi ed incapaci di rendersi pericolosi di fronte all’arrembaggio inglese. Nella ripresa, complici i cambi azzeccati da Allegri, la reazione di orgoglio della Juventus che si desta e colpisce i londinesi con un micidiale uno-due siglato dagli argentini, fino a quel momento non pervenuti.

Nessuna novità nelle formazioni iniziali. Per il suo 4-3-3 Allegri recupera Higuain nel tridente d’attacco completato da Dybala e Douglas Costa. Con Barzagli terzino destro spesso in fase difensiva i bianconeri si schierano in fase difensiva con il 3-5-2 per rintuzzare gli inserimenti centrali dei bianchi di Londra. 4-2-3-1 per Pochettino, che si affida in avanti al trio Alli-Eriksen-Son dietro lo spauracchio Harry Kane.

L’inizio della gara come quasi tutto il primo sono tutti targati Spurs. Pochi minuti e subito brivido per la Juve con lo scatto di Son che brucia Barzagli, diagonale mancino con Buffon sventa in tuffo. Si vede anche Kane: il 10 degli Spurs penetra in area, supera Buffon e per fortuna di Allegri spedisce sull’esterno. I padroni di casa giocano con grande intensità di gioco e mostrano di poter far male ad ogni avanzata; la Juve perde molti palloni e fatica terribilmente a prendere le contromisure. Poco dopo, però, c’è un episodio molto controverso in area inglese: Douglas Costa viene steso da un maldestro tackle di Vertonghen, il contatto è netto ma l’arbitro Marciniak lascia incredibilmente correre non sanzionando l’intervento con un sacrosanto calcio di rigore. Il Tottenham riparte a testa bassa continuando nel suo gioco fatto di continui scambi di posizione tra i trequartisti e inserimenti senza palla che mettono in seria difficoltà la difesa bianconera. E’ il preludio al vantaggio della squadra di Pochettino, firmato dal numero 7 Son che solo in area sull’assist di Trippier tocca malissimo ma, con un po’ di fortuna, insacca. Vantaggio meritato.

Il canovaccio della ripresa inizia sulla falsariga del primo, con i padroni di casa a mantenere il comando delle operazioni. Son continua ad avere il piede caldo, destro a lato di poco e pieno di applausi. La Juve sembra tuttavia più determinata ed è certamente entrata in campo con un altro spirito. I cambi di Allegri cambiano l’inerzia della gara. La prima mossa del tecnico toscano è la staffetta tra l’opaco Matuidi ed Asamoah: tatticamente non cambia nulla, ma è un’iniezione di forze  fresche. Poi entra Lichtsteiner per Benatia (con Barzagli che torna al centro della difesa), per garantire più spinta. Finalmente si vede Dybala: una respinta di Sanchez su cross di Lichtsteiner regala palla all’argentino che però spara alto con il sinistro da ottima posizione. Ma è la spia che annuncia che il vento a Wembley è cambiato: un minuto dopo, sul cross di Lichtsteiner, Khedira tocca di testa per Higuain che fugge sul filo del fuorigioco e batte Lloris per l’1-1. Siamo al 64′. Pipita letale, alla prima occasione la qualificazione si riapre. Sulle ali dell’entusiasmo, la Juventus arriva persino a ribaltarla: Higuain ricambia il favore e regala una splendida palla in vertcale per Dybala, che a tu per tu con il numero uno degli Spurs lo trafigge di potenza. Tre minuti terribili per il Tottenham completamente stordito dall’uno-due della Vecchia Signora. I giocatori di Pochettino si riversano all’attacco e la Juve deve stringere i denti, Allegri richiama Higuain e getta nella mischia Sturaro sistemando la squadra con un 4-5-1 per per un finale di sacrificio. L’ultimo brivido ad un minuto dal 90′: traversone di Davies, colpo di testa di Kane che sbatte sul palo e palla spazzata da Barzagli proprio sulla linea di porta. Anche la fortuna sorride alla squadra di Allegri ma è un dettaglio in una serata davvero da grande squadra. Il pensiero alla fine è stato lo stesso dell’inizio: il ricordo di Davide Astori omaggiato dall’intero stadio prima e da tecnico e giocatori nelle dichiarazioni post partita.

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