
Dopo l’esperienza negli anni ‘70 con il gruppo soul-funky Rufus, e dopo aver rilasciato un paio di ottimi album solisti tra il 1978 e il 1982 (tra cui “Chaka”, contenente la hit “I’m Every Woman, negli anni ‘90 coverizzata dall’indimenticabile Whitney Houston), Yvette Marie Stevens, meglio conosciuta con il nome d’arte Chaka Khan, nel 1984 dava alle stampe “I Feel For You”, disco del quale vi parleremo oggi. A differenza dei primi lavori solisti, a cavallo tra la seconda metà degli anni ‘70 e i primi anni ‘80, in quest’album la musica della cantante soul statunitense prende un’altra direzione, più in linea con i suoni sintetizzati tipici degli anni ‘80, quelli della cosiddetta “New Wave”. Il tutto è arricchito dalla sua voce graffiante e dall’immancabile spirito soul e funky.
Erano gli anni in cui si stava facendo strada il mitico e indimenticabile Prince, con il suo esplosivo groove da scossa tellurica che inglobava, oltre che le varie forme di black-music, anche i suoni dei sintetizzatori e delle drum-machine anni ‘80. E “I Feel For You” si colloca su questa scia. Infatti, a proposito di Prince, il titolo dell’album (che è anche uno dei pezzi presenti in scaletta) prende il nome dal brano del Genio di Minneapolis da egli inciso nel 1979. Anche i musicisti coinvolti non sono da meno. Troviamo grandi nomi come Nathan East, Steve Ferrone, Steve Porcaro, Michael Sembello (vi ricordate la celebre “Maniac”, tratta dalla colonna sonora del film “Flashdance”?), Stevie Wonder, Steve Lukather, Michael Landau, Hamish Stuart (negli anni ‘70 nel gruppo soul-funky scozzese Average White Band), tra gli altri. A essi si aggiunge anche la produzione e la supervisione del grande Arif Mardin, scopritore di talenti soul durante gli anni ‘50 e ‘60.
Per comprendere le ambizioni di questo lavoro basta lasciarsi catturare da pezzi funky al fulmicotone come “This Is My Night”, “Eye To Eye”(con la partecipazione di Michael Sembello, autore del pezzo), “La Flamme”(che contiene campionamenti di precedenti successi di Chaka Khan come “Ain’t Nobody” e “What ‘Cha Gonna Do For Me”, quest’ultimo brano che fu inciso 3 anni prima dalla Average White Band) e la scoppiettante title-track. Questa canzone, che come detto precedentemente è una cover di un brano di Prince, si fa apprezzare per il suo groove ipnotico, per i brevi ma efficaci inserti rap di Grandmaster Melle Mel dei Furious Five, per l’armonica di Stevie Wonder e per un campionamento di una porzione di “Fingertips”, brano di quest’ultimo del 1963. A tutto questo si aggiunge l’energica voce di Chaka Khan e tutti questi elementi fanno passare alla storia della musica “I Feel For You” come il primo pezzo R&B con inserto rap (il binomio hip-hop e R&B diventerà una costante indissolubile frequente durante gli anni ‘90 e ‘2000 fino a oggi). Per quanto riguarda le ballate spiccano brani come “Stronger Than Before”, direttamente dalla penna di Burt Bacharach e Carole Bayer Sager, inciso nel 1981 da quest’ultima e re-inciso nel 1985 da Dionne Warwick, e un altro singolo portante che è “Through The Fire”, prodotto dal grande David Foster, già con vari nomi pop internazionali, brano che nel 2004 venne campionato dal rapper Kanye West. Entrambi questi pezzi vengono eseguiti da Chaka Khan con un’interpretazione dal grande impatto emotivo, oltre che con una timbrica che tocca note alte.
Nonostante pecchi di suoni sintetizzati, che potrebbero farlo sembrare al giorno d’oggi un lavoro datato, “I Feel For You” si mostra un’opera onesta e dignitoso, d’altronde il periodo in cui venne pubblicata era proprio quello della new-wave, in cui dominavano incontrastati i sintetizzatori e le drum-machine, spesso rendendo alcuni dischi prevedibili e simili tra loro. Ma la voce carica di soul di Chaka Khan, lo spirito funky, la produzione di Arif Mardin e la presenza di ottimi musicisti soul, rock e pop, sono tutti punti a favore di questo disco e si può quindi consigliarlo alle nuove generazioni desiderose di scoprire un altro volto convincente della black-music, quello degli anni ‘80, in cui artisti come Prince, Tina Turner, Michael Jackson e Whitney Houston dominavano le scene, un decennio che, pur nelle sue contraddizioni, è stato capace di offrire opere interessanti.
Fonte foto: pagina Facebook Chaka Khan
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