Basta con le liti pro e contro Berlusconi, non se ne può più!

rissa-300x200

E’ ora di dire basta al berlusconismo e all’anti berlusconismo. In Italia non si parla che di Silvio Berlusconi. Nel bene o nel male si trascorrono ore ed ore a discutere del nostro presidente del Consiglio. Succede nelle trasmissioni politiche, nei telegiornali, alla radio, nei bar, nei posti di lavoro e persino in famiglia. C’è chi lo farebbe fuori politicamente, chi giudiziariamente, chi vorrebbe che egli governasse e poi venisse processato, chi lo adora, chi lo odia e chi, forse, lo farebbe fuori anche fisicamente. Ma sempre di lui si parla. Poi c’è chi come Giuliano Ferrara che sostiene “Attenti, c’è una sinistra che incoraggia il golpe” perché lo storico Asor Rosa, a cui il direttore de Il foglio fa riferimento, su Il manifesto sostiene che “Ciò cui io penso è invece una prova di forza che, con l’autorevolezza e le ragioni inconfutabili che promanano dalla difesa dei capisaldi irrinunciabili del sistema repubblicano, scenda dall’alto, instaura quello che io definirei un normale «stato d’emergenza», si avvale, più che di manifestanti generosi, dei Carabinieri e della Polizia di Stato congela le Camere, sospende tutte le immunità parlamentari, restituisce alla magistratura le sue possibilità e capacità di azione, stabilisce d’autorità nuove regole elettorali, rimuove, risolvendo per sempre il conflitto d’interessi, le cause di affermazione e di sopravvivenza della lobby affaristico-delinquenziale, e avvalendosi anche del prevedibile, anzi prevedibilissimo appoggio europeo, restituisce l’Italia alla sua più profonda vocazione democratica, facendo approdare il paese ad una grande, seria, onesta e, soprattutto, alla pari consultazione elettorale.” Per poi frenare  «Faccio appello alle forze sane dello Stato perché evitino la crisi  verticale della democrazia». Insomma il limite della pazienza su questo argomento è stato oltrepassato, ce n’è a sufficienza per dire “Basta, col berlusconismo e l’anti berlusconismo, non se ne può più!” Non è più ammissibile una vita politica basata esclusivamente su queste discussioni. Non si riesce più a pensare a delle finalità comuni: al bene del paese e ad uscire dal guado. E’ inconcepibile che in una situazione drammatica come quella attuale, dove la disoccupazione è crescente, le imprese commerciali chiudono i battenti e gli stipendi sembrano sempre più bassi, a causa del protrarsi della crisi economica, la politica debba rimanere in stallo sull’argomento Berlusconi. Assistiamo solo a sterili accuse continue: colpa della maggioranza che perde tempo per studiare leggi ad personam, secondo alcuni, colpa dell’opposizione che non permette al governo di andare avanti serenamente, secondo altri. Insomma un bailamme continuo, una lite permanente tra maggioranza e opposizione e purtroppo, ormai da molto tempo, anche tra istituzioni dello Stato (politica-magistratura, presidenza del consiglio-camera dei deputati). Diatribe stucchevoli che non garantiscono affatto un futuro sereno, di cui invece ci sarebbe bisogno per far ripartire l’economia nazionale bloccata ormai da anni. Un labirinto interminabile da percorrere da dove, però, non si scorge una via d’uscita; eppure si continua a litigare. Io non ho la bacchetta magica e non sono nemmeno un legislatore che detiene, in parte, il potere di cambiare le cose, ma un minimo di buon senso, che credo di possedere, mi fa ritenere che oggi per uscire da questa situazione d’inerzia che blocca la nazione c’è solo una necessità: il dialogo, per una coesione politica che permetta al nostro bel paese di ripartire. In Italia c’è un intero popolo che vive male e non si lamenta ma che ha le scatole piene di destra e di sinistra, di Berlusconi e dei magistrati. Non portiamo anche queste persone all’esasperazione, a proteste violente come sta accadendo da diverse settimane nel Maghreb. Non facciamo di cittadini modello dei rivoluzionari. Persone che desiderano solo lavorare e vivere serenamente la propria vita… in libertà. Senza colpi di Stato.

Enzo Di Stasio

Foto: epolitica.it

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata

Per inserire il commento devi rispondere a questa domanda: *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.