As-sal m alaykum – La pace sia su di voi

As-sal m alaykum – ovvero la pace sia su di voi – è il saluto beneaugurante che Abu Touq Mufid, Imam della moschea di Catania, rivolge agli studenti della facoltà di Lettere e Filosofia dell Università di Catania in occasione della sua partecipazione ad un laboratorio didattico. Mentre parla dei fondamenti della religione islamica, spiegando cosa siano i cinque pilastri dell’Islam – la testimonianza di fede , le preghiere rituali, il digiuno del mese di Ramadan, l’elemosina canonica o Zakat, il pellegrinaggio alla Mecca – la cosa che desta maggiormente l’attenzione è la grande quantità di  temi che accomunano le tre grandi religioni monoteistiche. Intonando una Sura (in arabo uno dei “capitoli” in cui è suddiviso il Corano ndr) dice Mufid che: Siamo tutti fratelli nell’umanità e aggiunge a cominciare dal nome di Dio- Allah, passando per il grande patriarca Abramo e fino ai libri  sacri, abbiamo in comune addirittura l 80%

Da dove viene? Da quanto vive in Italia?

Sono Palestinese, ho 52 anni e sono in Italia dal 76, prima al nord, e dal 78 vivo a Catania. Ho studiato Farmacia, sono sposato ed i miei cinque figli sono nati tutti in Italia, uno a Jesi nelle Marche, gli altri quattro sono tutti siciliani . Dall’81 sono uno degli Imam della comunità catanese.  

Ecco, ma chi è e che cosa fa un Imam?  

L’Islam non ha clero, l’Imam è semplicemente una guida che aiuta i fratelli musulmani nella preghiera e non un rappresentante ufficiale dell’Islam. Ogni comunità sceglie i propri Imam tra i membri più degni. Nei paesi musulmani si scelgono come Imam i più preparati, anche laureati in teologia. Nelle comunità di immigrati invece si sceglie la persona più adatta. Se però le parole di un Imam non hanno radici nel Corano, egli parla solo per se stesso ed esprime solo i suoi pareri personali.   

Quanti sono e come vivono i musulmani a Catania? Ci sono mai stati episodi di intolleranza?

In Sicilia ci sono  circa 70000 musulmani di cui solo il 20% è praticante e frequenta le 35 moschee dell’isola. In città  negli anni 80  è sorta la prima moschea italiana, adesso ci sono tre moschee e non ci sono mai stati atti di discriminazione razziale. La nostra è una comunità in continua crescita a cui stato, regione e comune hanno dato molti contributi per aiutare gli stranieri a stabilirsi nella società italiana; ma c è tanto da fare per il continuo afflusso di immigrati con esigenze sempre nuove. Sono necessari molti altri sforzi sia da parte della comunità islamica sia da parte delle istituzioni soprattutto per quanto riguarda lo studio della lingua e la comprensione delle  abitudini. A Catania abbiamo sempre trovato accoglienza, e in tutto il meridione, c’è rispetto massimo e tolleranza tranne qualche battuta, ad esempio dopo l ’11 settembre 2001.  

Gli islamici, sono integrati a Catania e, più in generale in Italia?

Se per integrazione intendiamo lo sciogliere la propria identità culturale in un’altra è un processo assurdo, se invece per integrazione intendiamo uno scambio ed un arricchimento reciproci è necessaria per poter convivere rispettandoci l’un l’altro. Il processo è cominciato tardi in Italia – le prime leggi per l’immigrazione si sono avute nel 1987 mentre in altri stati si è cominciato molto prima – e c è ancora tanto da fare e non è facile. Occorre però uno sforzo maggiore dei governi, ed occorre impiegare le risorse esistenti in modo corretto.  

Cosa chiederebbe all’amministrazione comunale per la comunità islamica catanese?

Da tempo chiediamo un cimitero per musulmani, ma chiediamo anche luoghi di culto e luoghi per insegnare ai nostri bambini la religione islamica e la cultura araba. Vorremmo anche luoghi di incontro e dialogo con la società che ci ospita.  

Cronaca alla mano, l’Islam come vede il ruolo della donna nella società?

La condizione della donna da parte dell’Islam è vista dall’esterno attraverso i mass media che sono limitati ad alcuni casi che non rappresentano tutto l’Islam; in realtà il  mondo islamico ha grande considerazione della donna; ella è madre, figlia, sorella. Donna e uomo si completano e sono indispensabili per creare una famiglia. Il capofamiglia è l’uomo ed è lui che prende le decisioni, però egli ha sempre una donna dietro che esercita una pressione sull’uomo.  

Allora come si giustifica l’uso del burqa?

 Il Corano, non obbliga all’uso del burqa – che è una tradizione di alcuni paesi arabi – anche se le donne sono tenute a mantenere il capo coperto. Però credo che se è una libera scelta della donna può andar bene. Le donne non devono  essere obbligate, però , così come c’è la libertà per le donne di spogliarsi ci può essere anche quella di coprirsi!  

Com’è vista l omosessualità?

La condanniamo, perché l’obiettivo del matrimonio è formare una famiglia e fare dei figli; gli omosessuali non possono formare una famiglia. L’uomo però dentro casa sua può fare ciò che vuole, le religione non vuole che si faccia in pubblico allo stesso modo dell’intimità tra uomo e donna.

Per concludere, secondo lei che relazione c è tra terrorismo e Corano?

Il Corano dice che chi uccide un’anima innocente uccide tutta l’umanità , Allah è misericordioso e clemente, e questo non coincide con la violenza. Il terrorismo non è religione. Come i siciliani non sono tutti mafiosi, così i musulmani non sono tutti terroristi. Purtroppo i media giocano un ruolo importante; quando, ad esempio, negli anni 80 ci fu la guerra tra Unione Sovietica ed Afghanistan gli stessi muj hid n afgani – che furono finanziati,  armati ed addestrati dagli Stati Uniti – oggi invece, sono chiamati dai mass media terroristi o talebani. È il bisogno di un nemico che porta la civiltà occidentale a combattere chiunque, una volta c era la guerra fredda, oggi la guerra al terrorismo islamico. Volato il tempo a nostra disposizione, delle parole di Abu Touq Mufid ci resta dentro un grande messaggio di fratellanza, di tolleranza, di rispetto e voglia di stare insieme che di questi tempi non guastano.  

Mario Indelicato di Connecting People

Foto: xoomer.virgilio.it

 

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata

Per inserire il commento devi rispondere a questa domanda: *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.