Amministrative, nauseati dalle liti e stanchi del… cetriolo

cetriolo-cucumber-cucumis-sativus

Le polemiche giudiziarie riaccese l’altro giorno durante il Faccia a Faccia di Sky da Letizia Moratti mi hanno disorientato e nauseato, allontanandomi sempre più dalla politica. Fortunatamente vivo a Roma e in questa tornata elettorale non devo dare la preferenza a nessun candidato, altrimenti sarei stato in vera difficoltà a dare il mio contributo civico. Secondo l’uscente sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, il candidato sostenuto da Sel e Pd, sarebbe stato condannato in primo grado per il furto di un veicolo avvenuto nel settembre del 1978. L’accusa, immediatamente smentita dal diretto interessato, ci ha riportato indietro di qualche giorno, quando la polemica sulla giustizia era cavalcata da Berlusconi e da alcuni componenti della magistratura. Discussioni improntate sulle liti piuttosto che su proposte e progetti concreti per la popolazione. Questo modo di fare politica evidenzia sempre più la mancanza di rispetto nei confronti dell’avversario, che a parole molti auspicano ma che poi nei fatti ignorano; quella considerazione che si deve all’antagonista e che non riesce a far parte del bagaglio culturale della classe dirigente politica attuale. In questa breve considerazione non entro nel merito della questione ma nel metodo utilizzato, che ritengo essere l’aspetto peggiore di questa ultima campagna elettorale. Questo genere di dibattiti, basato su atti giudiziali e divenuto ormai di fatto un’accesa lite quotidiana anche tra istituzioni, credo abbia provocato un insopportabile turbamento mentale  nella popolazione più sensibile e portato gran parte dei cittadini allo sfinimento fisico e psichico. Quello che non capiamo è come alcuni politici non si rendano conto che con queste liti, sempre più marcate, provochino inoltre un’idiosincrasia politica e dubbi sulla legittimità delle istituzioni, concause queste di una probabile crescente astensione alle urne. Non credo di aver scoperto l’acqua calda ma di poter affermare che queste parole rappresentino il pensiero di una buona parte di cittadini, stanchi, per non dire stremati, dalle stucchevoli liti tra Berlusconi e i magistrati, tra maggioranza e opposizione e tra i candidati al governo delle istituzioni locali. Liti “esemplari” che producono emuli anche tra quegli interlocutori sconosciuti che si azzuffano nella miriade di trasmissioni politiche locali.  In conclusione credo che per ogni politico o aspirante tale sarebbe opportuno un bell’esame di coscienza prima di candidarsi a governare anche solo un ente locale, che non è poca cosa, per valutare se egli sia all’altezza della situazione a cui tanto ambisce. La politica dovrebbe essere solo finalizzata al bene comune ed i politici, anelli di congiunzione tra il popolo e le istituzioni, gli architetti del progetto condiviso. Molti dei politici attuali credono invece di essere soltanto i titolari del proprio orticello, liberi di lasciare al cittadino (ortolano) l’esclusività del cetriolo.

Enzo Di Stasio

Foto: florablog.it

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata

Per inserire il commento devi rispondere a questa domanda: *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.