Vittorio Camaiani sui colori di Rothko: la linea A/I 21-22 a Palazzo Colonna

Crepe de chine, shantung e cachemire di varie grammature diventano tele immaginarie per il poeta della moda marchigiano che, per la linea Autunno/Inverno 21-22, si ispira all’arte pittorica di Mark Rothko. Si chiama, infatti, Vittorio Camaiani sui colori di Rothko la collezione inedita presentata qualche sera fa dalla Coffee House di Palazzo Colonna, prestigiosa sede settecentesca che, dopo il lungo periodo di restrizioni, apre nuovamente le porte alla moda capitolina e all’arte.

Seguito dalla superba mostra sui Sette Vizi Capitali e Contrappassi dell’artista lucano Amedeo Brogli, a cui Camaiani partecipa interpretando la Gola (insieme ad altri sei couturier: Renato Balestra per la Lussuria; Raffaella Curiel per l’Avarizia; Anton Giulio Grande per l’Ira, Regina Schrecker per l’Invidia; Gianni Molaro per l’Accidia; Alessandro Angelozzi per la Superbia) il defilè live è un’occasione per pochi, come sempre introdotto da Elena Parmegiani, giornalista di moda e direttrice eventi della suggestiva location di Palazzo Colonna. 

“Come se fosse un appuntamento rimandato nel tempo, è arrivato il momento di percorrere insieme quella strada costellata da pennellate di colore, spesso circondate dai blu e dal nero” fa sapere in una nota il designer, quasi volendo anticipare la flebile dicotomia, tra la sua couture, moderna e ironica e quei “capolavori tragici” dell’espressionismo astratto da cui si lascia suggestionare. 

La linea Autunno/Inverno 21-22: un viaggio nella purezza del colore

Ricordando la tecnica del Color field painting, dall’inglese “pittura a campi di colore”, movimento artistico caratterizzato dal cromatismo a blocchi e dall’impiego di tele di canapa – di cui Rothko è un grande esponente -, Camaiani rielabora la sua visione di moda classica, lineare, ricalcando sull’indole elegante e sbarazzina di un savoir-faire segnato, questa volta, da un livello di consapevolezza in crescendo. Come nelle tele dell’artista statunitense, la promessa è quella di un viaggio nella purezza del colore. Attraverso una selezione di tonalità sature ed evocative, la linea Autunno/Inverno 21-22 si compone di una serie abiti da giorno, pomeriggio (o “abiti delle 19”), e sera, con l’obiettivo di condurre quel concetto di eleganza senza tempo nei meandri di un qualcosa di più profondo. La poetica di esprimersi attraverso intagli sartoriali, pronti a rivelare fessure di luce – giallo girasole, arancio e fragola – come nella “gonna grattacielo”, trasparenze o tocchi di colore inaspettati, come nei capispalla in cachemire, è un invito a guardare oltre, malgrado la dura consapevolezza che richiede il vivere del nostro tempo. 

Come poeta della moda, l’obiettivo del couturier marchigiano è dunque parlare al nostro essere più intimo, suscitando emozioni e curiosità. I rimandi artistici assumono così un carattere disturbante e propositivo e si legano alla personalità briosa e ironica della donna Camaiani. Rimanere ancorati hic et nunc è necessario; ma lo spirito deve essere sempre pronto a rigenerarsi, afferrando anche i brandelli di un nuovo viaggio esperienziale, lo stesso promesso dai contrasti in stile Rothko ripresi dal designer, come postille preziose nel bavero di una giacca o tra le coulisse di morbidi cappotti in lana di Alpaca Suri. 

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