“Volevo essere come Mike Jagger”, ma siamo in Italia;
Basta il suo nome, basta digitarlo su Internet: unico, amato, odiato, idolatrato, messo in discussione, discusso, respinto, voluto. Vasco annuncia su facebook il suo ingresso nella Enciclopedia Treccani.
Vasco Rossi: da una ‘vita spericolata’ a una carriera da enciclopedia. Vasco, poeta-rock “maledetto” e idolatrato dal pubblico“, che piaccia o meno , entra nella “Treccani”: l’enciclopedia italiana ha infatti deciso di dedicare una voce all’artista emiliano. Lo annuncia lui stesso con un post su Facebook e riporta alcuni passaggi della definizione enciclopedica: “Tra i più rappresentativi artisti della musica italiana, ha saputo creare un originale modello di rock influenzato anche dalla canzone d’autore, entrando nell’immaginario collettivo del nostro Paese“. Neanche un minuto dall’aver “postato” il messaggio che si sono scatenati decine di like e commenti dei tantissimi fan, che gioiscono per il riconoscimento che pone l’artista emiliano al pari di una rock-star internazionale da enciclopedia. Tra i tantissimi commenti “”Le parole valgono, quella che ha cambiato la vita è “spericolata”, quella che accompagna me da sempre è Rossi Vasco” (da facebook, un fan).
“Vita Spericolata” non è solamente una delle canzoni più belle di Vasco Rossi, ma è anche un simbolo, un’idea, una metafora ed una filosofia del cantante di Zocca.
Un mantra che è passato di generazione in generazione. “Una vita non garantita, non con il lavoro sicuro come si aveva allora. Lo dico per i giovani di adesso” “Ero sempre sveglissimo, sapevo dove volevo e dove non volevo andare” “Scrivevo canzoni che raccontavano ciò che vedevo. Non è che la realtà mi piacesse, ma la canto lo stesso” ““Nel senso del non educata secondo i vostri parametri, avevo tutti gli Anni Settanta alle spalle, quando la maggioranza voleva fare la rivoluzione ma con il lavoro in banca. Io no, ho avuto la possibilità e ho detto di no alla banca. Figurarsi i miei…” Queste le parole del rocker parlando di “Vita Spericolata”, di come sia nata, di come l’abbia concepita.
Tantissimi gli aneddoti su Vasco, ne ricordiamo un paio, tra tutti “Sanremo ’82 , la caduta del microfono: “volevo imitare Mick Jagger” , dirà Vasco in un’intervista a Vincenzo Mollica qualche anno dopo, “andarmene con disinvoltura come se fossi padrone del palco. Quando il microfono cadde che dovevo fare? Mica potevo girarmi a raccoglierlo, così ho continuato ad andare diritto”.
“Durante i 22 giorni di detenzione nel carcere di Ancona, Vasco occupò la cella dove poco tempo prima un iraniano si impiccò” (Dal libro “Vasco Rossi – Una vita spericolata” di Max Poggini).
Si ringrazia il sito www.vascorossi.net e la pagina ufficiale Facebook
di Alessandra Paparelli
Scrivi