Vaticano, rivoluzione allo Ior: nasce il Vam e viene eletto il nuovo presidente Jean Baptiste de Franssu

ior-2-400x250Papa Francesco ha davvero intenzione di operare una rivoluzione all’interno dello Ior.

Probabilmente sì, visto che dopo anni, ha decretato la fine della supremazia del Cardinale Bertone ed il rafforzamento del business della Banca.

L’obiettivo è quello di “spo­stare gra­dual­mente la gestione del patri­mo­nio a un nuovo e cen­trale Vati­can asset mana­ge­ment (Vam), al fine di supe­rare la dupli­ca­zione degli sforzi in que­sto campo tra le isti­tu­zioni vati­cane; con­cen­trare le atti­vità dello Ior sulla con­su­lenza finan­zia­ria e sui ser­vizi di paga­mento per il clero, le con­gre­ga­zioni, dio­cesi e impie­gati laici del Vati­cano”.

Va in questa direzione la nomina a Presidente del francese Jean Baptiste de Franssu, dopo due anni di tentennamenti e riflessioni nel corso dei quali Bergoglio aveva ipotizzato addirittura la chiusura dell’istituto bancario, (travolto dagli innumerevoli scandali finanziari, incluso riciclaggio).

Si tratta della seconda mossa strategica di Bergoglio. Già a febbraio Papa Francesco aveva infatti creato una Segreteria per l’economia, affidata al conservatore australiano George Pell. Il finanziere a dire il vero non gode di ottima reputazione,visto il tepore con cui ha affrontato i casi di pedofilia in Australia, ma piace tanto al Papa.

Utile precisare che Pell è uno dei sette laici del Consiglio per l’economia (organismo voluto da Papa Francesco) ed opera all’interno della commissione d’inchiesta sulle strutture economiche.

Proprio l’australiano ha avuto un ruolo deci­sivo, insieme al mal­tese Joseph Zahra, (anch’egli com­po­nente laico del Con­si­glio per l’economia), nella nomina di de Franssu ed è stato lui ad ufficializzarne la nomina in conferenza stampa: “Lo Ior è in una fase di transizione. La prima fase delle riforme, guidata da Ernst von Freyberg, è stata completata. Sono stati fatti eccellenti passi avanti attraverso l’adesione agli standard internazionali; la trasparenza che ne è conseguita è evidente nella seconda relazione annuale che è stata completamente revisionata da Deloitte. È stato messo in atto un nuovo sistema di anti-riciclaggio e si continua a fare ogni sforzo per conformarsi alla disciplina attuale. Il reparto di Compliance interno, coadiuvato da Promontory, ha esaminato attentamente 18.000 clienti. La leadership di Von Freyberg ha preparato il campo per l’inizio della prossima fase guidata dal presidente eletto Jean-Baptiste de Franssu che si dedicherà a tempo pieno al suo nuovo compito. A causa di altri impegni, il presidente von Freyberg non è in grado di dedicarsi a tempo pieno allo Ior. Nei diversi enti finanziari che riportano alla Segreteria per l’Economia si è seguito un modello generale di esperta cooperazione clerico-laica. La natura esatta di questa cooperazione governativa allo Ior è ancora da determinare”.

Ma torniamo alla nomina di de Fransuu allo Ior: prima di lui c’era Ernst Von Freyberg, che ha lasciato l’istituto con un attivo di 2,9 milioni, contro gli 86,6 dell’anno precedente. Stando alle analisi interne, il pessimo risultato sarebbe da imputare tuttavia al crollo dell’oro e alla precedente gestione degli investimenti da parte di Gotti Tedeschi.

Come non bastasse, Von Freyber aveva concesso un prestito di 20 milioni (senza interessi) alla diocesi di Terni e autorizzato un “regalo” di 15 milioni di Bertone alla Lux Vide di Ettore Bernabei, ex Direttore Generale della Rai per 14 anni (dal 1960 al 1974), nonché caro amico del Cardinal Bertone.

Per questo “regalo”, il Cardinale era stato accusato di malversazione, reato che nel nostro codice penale viene punito con la reclusione da 6 mesi a 4 anni e sottoposto a indagine da parte dell’Autorità di informazione finanziaria del Vaticano.

Stando ai fatti, Tarcisio Bertone avrebbe fatto pressioni per erogare l’esoso finanziamento, nonostante il valore fosse nettamente superiore a quello di mercato, attraverso il “trucco” dell’obbligazione convertibile, che trasforma di fatto il credito in azioni.

Merito del Presidente uscente è invece il lavoro certosino sull’antiriciclaggio, che ha portato alla chiusura di 396 conti (per un capitale di 44 milioni di euro) che non rispon­de­vano ai cri­teri sta­bi­liti dal Con­si­glio di sovrin­ten­denza.

Adesso la nuova Segre­te­ria gestirà in totale libertà i beni dell’Apsa (Ammi­ni­stra­zione del patri­mo­nio della sede apo­sto­lica). Quest’ultima sarà dunque ridotta a Teso­re­ria della Santa sede e dello Stato della Città del Vaticano.

Di seguito gli altri nominativi: Monsignor Alfred Xuereb, segretario generale della Segreteria per l’Economia sarà segretario senza diritto di voto del Consiglio dello Ior e monsignor Battista Ricca rimane il Prelato dello Ior. I sei laici che fanno parte del Consiglio sono, oltre a de Franssu, Clemens Boersing (Germania), Mary Ann Glendon (Usa) e Sir Michael Hintze.

Mentre i cinque membri della Commissione Cardinalizia saranno affiancati dal Cardinale Josip Bozanic di Zagabria, Croazia. Si tratta Cardinale Santos Abril y Castello (Arciprete della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore), il cardinale Thomas Christopher Collins (Arcivescovo di Toronto), il cardinale Pietro Parolin (Segretario di Stato), il cardinale Christoph Schoenborn (Arcivescovo di Vienna ) e il cardinale Jean-Louis Tauran (Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso).

di Simona Mazza

foto: formiche.net

 

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