Umiltà… facile a dirsi

Umiltà come consapevolezza di se, delle proprie qualificazioni e dei propri limiti: consapevolezza della propria coscienza. Umiltà come silenzio, ascolto, comprensione. Umiltà per trasmettere stimoli attraverso l’esempio, non ostentato: risultato dinamico del proprio stato dell’essere, che si determina durante il viaggio infinito per il ritrovamento del Sé. Umiltà per cadere e rialzarsi, per provare e riprovare, calandosi con la maggior neutralità possibile nella quotidianità, per tentare di capirsi, donando con gioia Amore senza chiedere, ma ringraziando per ciò che si ha. Umiltà: comprensione silenziosa e triste del proprio egoismo. Accettazione di ciò che ti viene offerto perché sono tutte opportunità, a volte dolorosi nodi che la nostra orgogliosa pigrizia lascerebbe intatti, ma che vanno risolti per permetterci un piccolo passo avanti. Umiltà, per quanto il tuo intuito permette, di scoprire ed  accettare il proprio ruolo, il proprio compito e con gioia svolgerlo qualunque esso sia. Valutarsi e valutare ciò che si è in grado di fare e contribuire con la parola, il segno, ed il tocco al conseguimento dell’armonia di ciò che ci circonda. Umiltà: accettazione della responsabilità che liberamente ci siamo assunti al momento dei giuramenti iniziatici. Responsabilità che non abbandona mai; giuramenti che tornano costantemente alla memoria per ricordarci quanto siamo deboli e quanto dobbiamo lavorare per fortificarci; giuramenti che vanno costantemente onorati, attraverso una chiave che è sempre la stessa: agire, fare. Una rinuncia, un passo indietro, un sorriso al posto di uno schiaffo sono il vero agire, il vero fare. Veri atti di coraggio, forse, contro lo strabordare dell’IO e del desiderio di potenza. Umiltà nell’accettare che esiste sempre un solstizio d’inverno a segnare la fine di un ciclo e, contemporaneamente, l’inizio di un altro. Umiltà e paura nel considerare la propria semente che con amore abbiamo deposto nel grembo della Grande Madre. Momento nel quale Re e Regina si compenetrano e creano. Umiltà e paura per il risultato. Umiltà e gioia per ciò che è nato sia esso forte che debole e bisognoso di amorevole aiuto. Umiltà, pazienza e coraggio per continuare, nel solco della Tradizione e del Metodo, il viaggio verso la Verità.  

Leonardo Comple

foto: win.cleves.it

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