Ormai la sfiga ha un suo posto d’onore anche tra gli spot. Sempre più spesso infatti molte delle campagne di prevenzione riguardanti la salute, fanno leva sul terrorismo psicologico. Ti sei trapianatato? Trattalo bene il nuovo organo, lo sai che ti rimane poco tempo rispetto a chi non è stato sottoposto ad un intervento simile. Hai un solo rene? Potresti incorrere nell’insufficienza renale e doverti sottoporre per tutta la vita al trattamento di dialisi. E magari tutto ciò non accadrà mai, perchè c’è chi, con un rene ci vive e bene per tutta la vita. E ancora ci sono miliioni e milioni di persone felicemente monorene che non si sono mai negati alcuna attività. Hai il diabete? Non sai le complicanze…dalla cecità alla nefropatia, sino ai danni dei nervi periferici e chissà cos’altro. Hai le pressione? Ictus quasi certo. Insomma, va bene la prevenzione; ma questo per chi è affetto da tali patolgie è un peso psicologico che, sebbene di 30 secondi ha in se il carico distruttivo di una bomba. E poi i copywriter; ovvero i signori degli spot, non sanno forse che le malattie, da quelle croniche alle più gravi colpiscono anche i più piccoli? Immaginate uno di loro davanti allo schermo; mentre gli dicono che si, c’è stato il trapianto ; ma si sa che in questi casi l’aspettativa di vita è minore. La mente di un bambino certamente non è ancora in grado di eleborare questo tipo di informazioni ; né di assemblarle ad altre per poterne dedurre un’opinione propria, anche in considerazione della soggettività di ciascuna malattia. Così, nei piccoli lui o lei, rimane solo quello slogan in sovraimpressione, esattamente come è stato riportato. E allora pensiamo davvero di interpretare il pensiero di molti se invitiamo a fare camnpagne di prevenzione, indiscutibilmente necessarie e utilissime, parlando però di progressi, di prospettive positive e di solidarieta.
M.S.
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