Religione e Arte in simbiosi a San Francesco a Ripa

Quando l’Arte dona bellezza eterna ad una chiesa

Nel cuore di Roma, in quella Trastevere che da secoli è una delle culle culturali e religiose della Città Eterna, esiste una chiesa dalla storia veramente particolare.

San Francesco a Ripa rappresenta infatti un enorme avamposto religioso della Capitale che gli ultimi secoli hanno solo ridotto per dimensione, in cui ancora oggi esempi di un Arte suprema donano una luce speciale

Una storia importante

La chiesa di San Francesco a Ripa in Trastevere

Il nome della chiesa deriva dall’antico Porto di Ripa Grande, importante snodo fluviale cittadino fino al 1800.

Non tutti sanno che l’edificio odierno sorge dove nel X° secolo c’era un ospedale ed ospizio e nelle adiacenze di un convento benedettino in cui alloggiò all’inizio del 1200 San Francesco d’Assisi!

Facile comprendere come questo grande complesso divenne, intorno alla metà del XIII° secolo, il centro di attrazione dei Francescani di Roma.

Lo sviluppo della chiesa verso l’aspetto che ha oggi, iniziò dopo il 1550 con il progetto affidato a Baldassare Peruzzi, di fatto implementato nei decenni successivi dall’Architetto Onorio Longhi.

Di fatto, per diversi motivi, la costruzione San Francesco a Ripa non iniziò prima del 1603 per essere poi inaugurata ufficialmente nel 1701

La storia della Beata Ludovica Albertoni

L’Estasi della beata Ludovica Albertoni

La parte artistica della chiesa passa necessariamente per “L’Estasi della Beata Ludovica Albertoni”, nobildonna romana mistica e terziaria francescana, vissuta dal 1473 al 1533.

Madre di 3 figlie, rimasta vedova rinunciò ai suoi averi e dedicò la sua esistenza ai poveri e alle ragazze emarginate ed in difficoltà anche e soprattutto nella Trastevere dove oggi è ricordata.

A loro donava cibo, vestiti, permettendogli di sviluppare la loro crescita culturale. Questo le valse la beatificazione nel 1671, approvata da Papa Clemente X.

La magia di Gian Lorenzo Bernini

Nel 1674, tre anni dopo la beatificazione della Ludovica Albertoni, 141 anni dalla sua morte, il genio di uno dei fenomeni assoluti della nostra Arte, Gian Lorenzo Bernini, completò il sepolcro della donna, regalandole immortalità.

“L’Estasi di Ludovica Albertoni”, alloggiato nella Cappella Paluzzi Albertoni, è stato oggetto di un importante restauro completato poche settimane fa, che le ha donato una nuova luce, riportandola alla sua bellezza originale.

Saranno sicuramente tanti i romani e gli amanti dell’arte di tutto il mondo a rendere omaggio a questo monumento di straordinaria bellezze, intensità in cui il marmo sembra vivere davanti agli occhi di chi lo osserva!

Le altre ricchezze di San Francesco a Ripa

Il Crocifisso ligneo, presente nella Chiesa Medioevale

Quindi questa chiesa è stata un centro di rilevanza assoluta per i Francescani, ospita opere d’arte enormi, è ancora un punto di forte aggregazione del quartiere ma è anche molto altro!

In termini artistici, una visita alla chiesa permetterà di godere del dipinto del Baciccia (Giovan Battista Gaulli) che sovrasta il marmo del Bernini (foto sotto) ma anche la vista di un grande crocifisso ligneo della antica chiesa Medioevale (foto sopra).

La Beata Ludovica Albertoni del Bernini ed il dipinto del Baciccia

Ci sono poi aspetti sociali sconosciuti a molti: qui’ è sepolto in una piccola cappellina laterale l’artista Giorgio De Chirico.

Da un punto di vista puramente religioso, si potranno sfiorare le reliquie di San Francesco, ammirare la statua dell’Estasi dello stesso santo e una suggestiva opera realizzata da un frate dove Gesù stacca un braccio dalla croce per abbracciare San Francesco (foto sotto).

Qui dal 2012 è in corso un validissimo progetto di integrazione, il progetto RIPA (Risuscitare Insieme Per Amore) che si prefigge il reinserimento nella società di persone in difficoltà o giovani in particolari situazioni di disagio.

A un numero di persone (12-15) viene offerta la prima accoglienza, assistenza psicologica, supporto con tutor, ricollocazione nel tessuto sociale e accompagnamento a distanza.

Tutto questo giustificherebbe un interesse maggiore, sia esso religioso, turistico o sociale, ed una visibilità maggiore a livello della città di Roma e Nazionale.

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