Regressioni alle vite passate

Tutto è immagine, sogno, narrazione, simultaneo e espressione del divino

La meditazione sulla regressione o progressione evocativa alla nostra infanzia, agli avi, alle vite passate o future, è uno strumento potentissimo per risvegliare il potenziale latente del nostro cervello. 

Essa non solo ci aiuta ad avere consapevolezza e maggiore presenza mentale, ma anche a risolvere paure, insicurezze e quel fastidioso senso di inadeguatezza che abbiamo accumulato nella nostra infanzia ed adolescenza.

Tutte queste sensazioni limitanti offuscano la nostra visione ed i nostri sensi, ma poiché il disagio si trasmette in linea trasgenerazionale, esse si sommano a quelle dei nostri avi.

Va da sé che occorre sciogliere i limiti “ereditati” e  superare i cosiddetti “obblighi d’amore inconscio” che assunto nei confronti dei nostri avi. 

Tutto è immagine/sogno

Una delle cose che dovremmo comprendere è che tutto è immagine/sogno.

Di ogni evento restano solo le immagini  e le sensazioni ad esse connesse. 

Quando attraverso la meditazione compiamo un viaggio metaforico nelle vite passate, ma anche nelle vite future, riusciamo ad esplorare la parte più profonda di noi, visualizzando in questo modo le immagini che il nostro istinto proietta e che contengono informazioni essenziali per il cammino del “risveglio spirituale”.

Emergono tutte le nostre vite passate o future, le immagini degli antenati, i sogni, i lontani ricordi d’infanzia e le emozioni, che racchiudono gli archetipi del nostro inconscio. 

Tutto è narrazione

Gli archetipi (dal greco archè – governo, principio e tupos – primitivo, originario) sono stati rappresentati sia da Platone sia dalla moderna psicologia del profondo (a partire da Jung), come forme ideali o immagini primordiali.

Il rapporto tra il pensiero mitico e la dimensione archetipica, è la chiave di lettura per comprendere la nostra visione, la nostra narrazione e ci conduce alla vera liberazione.

Di fatto, ciascuno di noi inscena un mito e si riscatta solo quando “vede” consapevolmente il mito che sta rappresentando. 

Il mito deve essere prima di tutto pacificato e perdonato. In seguito va trasformato e risolto cambiando il suo “codice narrativo”.

Tutto è simultaneo 

“…Ogni cosa, a ognuno, accade precisamente, precisamente ora”, “Secoli e secoli, e solo nel presente accadono i fatti; innumerevoli uomini nell’aria, sulla terra e sul mare, e tutto ciò che realmente accade, accade a me …” Jorge Luis Borges.

Secondo la visione “lineare” del tempo (tipicamente occidentale), gli eventi accadono perché hanno una causa.

Nella concezione “circolare” del tempo (visione buddista) tutto è presente simultaneamente e si manifesta perché ha un fine, dunque la “vita passata e futura” è solo un’illusione o “chittamaya”, “inganno dei sensi e della mente”.

Se, come abbiamo detto prima, tutto è immagine, facile comprendere l’atemporalita’ delle cose.

Essere consapevoli del fatto che “tutto accade adesso”, come dice Borges, ci aiuta a capire che il passato e il futuro sono “pura possibilità” della nostra coscienza. 

Il passato rappresenta la nostra possibilità di perdonare, di pacificare, di sciogliere i cosiddetti “nodi karmici” che ci imprigionano in reiterati comportamenti auto sabotanti, il futuro rappresenta la possibilità di creare nuove condizioni.

La regressione attraverso la meditazione ci permette dunque di raggiungere importanti obiettivi attraverso un potente processo di reintegrazione e conoscenza di sé.

Tutto è espressione del divino

“Nulla accade di ciò che è atteso, ma un dio trova le vie dell’inatteso”, scriveva Euripide nelle Baccanti, intendendo dire che gli eventi non hanno bisogno di un perché per accadere. 

Questa concezione si ritrova anche presso gli sciamani animisti, secondo cui gli eventi sono “enti”, “entità” “spiriti”, “daimon”, “numi”.

Essi accadono perché hanno qualcosa da dirci, da mostrarci, sono una “chiamata dell’anima” a ristabilire un equilibrio che si è spezzato.

A noi la scelta di considerarlo terribile o bellissimo, di sentirci vittime o di vedere in esso la realizzazione di nuove possibilità. 

Anche in questo caso la meditazione ci aiuta ad entrare in connessione con gli eventi al fine di perdonarli e pacificarli, restituendo finalmente il potere al sacro e togliendolo dalle mani dell’individuo sociale, vittima inconsapevole del suo stesso delirio di onnipotenza.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:

“Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non pace, ma spada. Sono infatti venuto a separare l’uomo da suo padre e la figlia da sua madre e la nuora da sua suocera; e nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa”.

Vangeli, Mt 10,34-11,1

La meditazione porta pace in te, ma può dare scompiglio in chi vive nel disordine e nel buio. 

La preghiera porta luce a te e per chi preghi, ma si ritorce contro chi cerca di fare il male. 

Proteggere la vita può creare dolore in chi vuole invece distruggerla. 

Amare può creare patimento in chi vive nell’odio.

Stare in salute fa stare peggio chi campa sulla tua malattia.  

L’abbondanza può dare angoscia in chi desidera la miseria.

La libertà scatena la ferocia di chi desidera schiavi. 

Il pensiero creativo è osceno per chi vive nel conformismo e ha ucciso la sua creativita’.

La felicità genera invidia negli infelici. 

Cercare la giustizia rende insofferenti coloro che guadagnano dalle ingiustizie.

Perciò se credi che meditando sarai amato, mi dispiace, sarai deluso.

Se pensi che portare la pace ti procurerà sostegno, be’, non hai considerato chi campa invece sui conflitti. 

Se pensi che stare nella positività ti permetterà di evitare i conflitti, hai sbagliato pianeta. 

L’unica cosa è accettare il conflitto come regola di vita: l’unico posto dove può esistere la pace, è dentro di te. 

Quello è il Natale, la Tua casa, il posto dove tutto inizia nella gioia e nella beatitudine.

Poi dovrai portarla fuori, ma li inizia il viaggio dell’eroe. 

Quello è il Capodanno. 

Dove ci sono i momenti di gioia accanto al focolare, ma anche i deserti da superare da soli, le relazioni vecchie che cadranno come foglie morte e ti sembrerà di rimanere senza più nulla in mano, e quelle nuove che inizieranno a crescere senza nemmeno che tu te ne accorga. 

Pronti ai cancelli, si stanno aprendo (senti già le urla che ti attendono?), si apre il 2021. 

Che tutti noi possiamo avere la forza di affrontare le sfide all’orizzonte, la stabilità per reggere alla solitudine, l’intelligenza per capire gli inganni, la sensibilità per muoverci con amore, la furbizia per muoverci con efficacia, la fede in noi stessi e nella Vita, che ha allestito il palcoscenico per forgiare nel fuoco la nostra anima, come ogni giorno, ogni ora, ogni minuto. 

Foto di Yassay da Pixabay

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