Prostituzione e Spaccio tra i minori: due comportamenti “normali”?

prostituzioneCapita di leggere sempre più spesso sulla stampa, di come alcune inchieste della polizia scoprano “giri” di droga e di spaccio in cui sono coinvolti minori. La cosa ormai non sembra di particolare interesse anche perché negli adulti c’è la consapevolezza che la droga gira “liberamente” e quindi facile che qualche minore ci possa cadere.

Vero è che il termine “spinello, canna, “ tra i ragazzini di dodici tredici anni non è un segreto, come non lo è anche una vaga conoscenza delle “droghe” come la cocaina, amfetamine ecc. Ovviamente tutto in “slang” e nulla sui possibili effetti sulla salute che questo consumo può avere.  Le risposte sono sempre le stesse, carenza di valori, noia, la scuola non funziona,  la famiglia che non c’è, la  colpa è dei più grandi insomma quello che potremmo chiamare un giustificativo sociale.

Anche un altro tipo di notizie compaiono sulle cronache, quelle in cui dei minori sono coinvolti in attività di prostituzione, ovviamente con adulti.  In questi casi cosa succede? La reazione è di scandalo, riprovazione, forcaiolismo ma anche come tutte le notizie che riguardano il sesso una certa “pruderie e curiosità”. Questa aumenta se si scopre che sono coinvolti “ambienti di professionisti”, gente di spettacolo, e nei piccoli centri soprattutto cercare di scoprire chi sono le vitti ma soprattutto gli autori, sperando per additarli al pubblico ludibrio e riprovazione.

 Anche qui si pone il problema della grande superficialità con cui il tema viene affrontato.

Il primo impulso è quello di etichettare i minori come traviati,  senza famiglia, vittime di ambienti malsani, da mandare subito dagli psicologi per i trattamenti del caso.  Le colpe anche qui vengono imputate come nella droga alla  famiglia, la scuola, la società, la perdita dei valori ecc.

E pure gli allarmi ci sono, sia per quanto riguarda l’abuso di sostanze, Aumento delle psicosi, comportamenti violenti, abbandono scolastico, ricoveri al pronto soccorso, che per la precocità dei rapporti sessuali tra minori anche al di sotto dei  quattordici anni, come malattie a trasmissione sessuale, gravidanze, e purtroppo anche le violenze.

Il tutto però sembra restare circoscritto tra addetti ai lavori, e chi, pochi, operano direttamente sul territorio a contatto con le realtà giovanili.  Come se la cosa non sia di particolare interesse, entrando più a fondo di questi comportamenti, leggendo qua e la tra le carte processuali, o soltanto i racconti ci si rende conto di come questi due comportamenti siano  considerati “normali” dalle nuove generazioni.  Una normalità che ha cancellato qualsiasi disvalore del comportamento.

 Angela. 15 anni racconta che voleva stare ben con i suoi amici e fare un regalo al suo ragazzo e quindi ha comprato tre grammi di cocaina. Katyia 14 anni tramite un amico più grande, ha deciso di spogliarsi davanti ad una webcam a pagamento. Un’altra di solo quindici anni ha deciso di prostituirsi, “lo faccio quando mi va  cosi mi posso comprare le cose che mi piacciono”.  Dove ho imparato? “ mbè su internet”

Queste sono solo alcune dei racconti di piccoli minori.

Quello che salta agli occhi è la naturalezza del comportamento, l’assenza di qualsiasi remora. Le risposte sono semplici, dirette, tranquille, non un dubbio, non un ripensamento, una messa in discussione di certi atteggiamenti.  Non compare neanche una forma di ribellismo, di atteggiamento provocatorio, nei confronti del mondo degli adulti, la volontà di rompere qualche tabù. Niente di tutto questo.

Tutto tranquillo,  tutto “normale”.

In futuro ci si augura che, acquisendo una maggiore maturità certi atteggiamenti cambieranno, anche con un supporto psicologico, sperando che non restino tracce indelebili.

Certo però che tale “normalità” è preoccupante.

di Gianfranco Marullo  

foto: daw-blog.com

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